La teofania del roveto ardente fu per Mosè, secondo Origene, un autentico incontro col Verbo di Dio, cioè con Gesù Cristo. Il profeta e legislatore, che avrebbe dovuto liberare il suo popolo dall’Egitto sostenendo un difficile negoziato col Faraone, si sente debole, incapace di parlare e muto. Dio lo rassicura promettendogli di aprirgli la bocca e di istruirlo su quanto dovrà dire, come del resto fa con i suoi santi, il re Davide e l’apostolo Paolo. Analogamente il nemico di Dio, il Diavolo, apre la bocca e comunica messaggi ai suoi inviati, come è successo anche a Giuda il traditore. I cristiani, istruiti dalla “disciplina del Signore” sono invitati a provare se gli spiriti sono da Dio (cf 1 Gv 4,1), ad aprire agli inviati del Signore orecchie cuore mente e anima e a chiudere l’udito a parole e discorsi dannosi o anche solo inutili. Origene ammette invece di dover ascoltare anche i propri avversari (= i cristiani gnostici) non per accettare le loro opinioni ma per conoscerle bene e confutarle, perché non succeda che essi “seducano con la bella apparenza del discorso i più semplici fra i nostri fratelli”.
Post correlati
Le categorie
- Audio (963)
- Audio e Video (623)
- Dalla Chiesa e dal mondo (168)
- Giovanni scrive… (515)
- Giuseppe scrive… (2)
- Incontri e approfondimenti (444)
- La lectio quotidiana (4.568)
- Le nostre notizie (1.004)
- Letture domenicali e festività (818)
- Senza categoria (7)
- Video (149)
Telegram
Archivi
Gli ultimi articoli pubblicati
- Matteo 6,1-6
- Matteo 5,38-48
- Omelia di d. Giuseppe Scimè – Pentecoste (Anno A) – 28 maggio 2023
- Visitazione della Beata Vergine Maria – 31 maggio 2023
- Le Letture e i canti di domenica 4 giugno 2023 – SS. Trinità (Anno A)
- Omelia di d. Francesco Scimè – Solennità di Pentecoste (Anno A) – 28 maggio 2023
- Omelia di d. Andrea Bergamini – Solennità di Pentecoste (Anno A) – 28 maggio 2023
- Omelia di d. Andrea Bergamini– Liturgia nella vigilia di Pentecoste – 27 maggio 2023
- Omelia di d. Francesco Scimè – Liturgia nella vigilia di Pentecoste – 27 maggio 2023
- Matteo 5,33-37