Domenica delle Palme (Anno C).

– Scarica il file PDF con testi in formato poliglotta(V. anche la pagina “Archivio dei foglietti delle letture poliglotte”).
– 
Scarica il file PDF con testo del Vangelo della Passione secondo Luca
 Ascolta le letture in formato mp3 (dal sito www.proclamarelaparola.it a cura di Sandro Merendi).

CANTO DI CONVOCAZIONE E DI INIZIO PER LA DOZZA: VEDI DOPO LE LETTURE

Commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme

luca 19,28-40

In quel tempo, 28 Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. 29 Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli 30 dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. 31 E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”». 32 Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. 33 Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». 34 Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». 35 Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. 36 Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.
37 Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, 38 dicendo:
«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
39 Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». 40Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

==============

SOLO ALLA  DOZZA prima delle letture

INVITO ALL’ASCOLTO

Shemà Israèl
shemà Israèl
Adonài Elohènu
Adonài ehàd

ascolta Israele                  shemà Israèl
ascolta Israele                  shemà Israèl
il Signore è nostro Dio Adonài Elohènu
il Signore è uno             Adonài ehàd

Shemà Israèl                 shemà Israèl
shemà Israèl                 shemà Israèl
Adonài Elohènu           Adonài Elohènu
Adonài ehàd                 Adonài ehàd

Le letture secondo il lezionario festivo ufficiale sono:
Is 50,4-7 Sal 21 Fil 2,6-11 Lc 22,14-23,56

 Ascolta le letture in formato mp3 (dal sito www.proclamarelaparola.it a cura di Sandro Merendi).

Di seguito i testi liturgici della messa della Domenica delle Palme (Anno C)
N.B: le parti comprese tra parentesi quadre non fanno parte dei testi “ufficiali” del lezionario festivo

Isaia 50,4-7

4 Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
5 Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
6 Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
7 Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.

Dal Salmo 21(22)

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

8 Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
9 «Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!». RIT.

17 Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
18a Posso contare tutte le mie ossa. RIT.

19 Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
20 Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto. RIT

23 Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
24 Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele. RIT.

Filippesi 2,6-11

Cristo Gesù, 6 pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
7 ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
9 Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
11 e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Luca 22,1-23,56 (22,14-23,56)

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

[Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano in che modo togliere di mezzo Gesù, ma temevano il popolo. Allora Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei Dodici. Ed egli andò a trattare con i capi dei sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo a loro. Essi si rallegrarono e concordarono di dargli del denaro. Egli fu d’accordo e cercava l’occasione propizia per consegnarlo a loro, di nascosto dalla folla.
Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: †«Andate a preparare per noi, perché possiamo mangiare la Pasqua». Gli chiesero: «Dove vuoi che prepariamo?». Ed egli rispose loro: †«Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua; seguitelo nella casa in cui entrerà. Direte al padrone di casa: “Il Maestro ti dice: Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una sala, grande e arredata; lì preparate». Essi andarono e trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. ]

Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo.

E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele. Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».

Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».

Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.

Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».

Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.

N.B. Per i canti della liturgia domenicale di Sammartini, fare riferimento alle indicazioni diffuse tramite Whatsapp.

CANTI PER LA LITURGIA DOMENICALE DELLA DOZZA
(cliccare su “video” per il link audio)

ACCOGLIENZA DEL SIGNORE

VIDEO

70 GERUSALEMME LODA IL SIGNOR (Sal 146)
Rit. Gerusalemme loda il Signor
canta o Sion al tuo Dio
osanna osanna
osanna al figlio di David

1 Intonate la lode al Signore
com’è dolce cantare al Dio nostro
componiamogli inni soavi
a lui i salmi dovuti di gloria

2 la città sua rialza dal fango
d’Israele i dispersi raduna
dà sollievo ai cuori affranti
e guarisce le loro ferite

3 egli conta le innumeri stelle
ed ognuna egli chiama per nome
il Signore è grande e potente
la sua scienza è senza confini

4 il Signore solleva gli oppressi
e nel fango abbatte i potenti
innalzategli un canto di grazie
il Signore onorate con cetre

5 egli oscura il suo cielo di nubi
per la terra dispone la pioggia
e i monti ammanta di verde
dona il cibo a tutti i viventi

VIDEO

129 OSANNA AL FIGLIO DI DAVID (Mt 21)
Rit. Osanna al Figlio di David
sia benedetto colui che viene
nel nome del Signore
egli è il re d’Israele
osanna nel più alto dei cieli

1 A te lode e gloria in eterno
a te Cristo re salvatore
come i fanciulli un tempo
ti dissero in coro osanna

2 tu sei il re d’Israele
di Davide l’inclita prole
nel nome santo di Dio
o re benedetto tu vieni

3 gli angeli tutti in coro
ti lodan nell’alto dei cieli
e lodano te sulla terra
le cose e gli uomini insieme

4 il popolo tutto ebreo
recava a te incontro le palme
e noi con preghiere e voti
il canto eleviamo a te

5 a te che andavi alla morte
levavano il canto di lode
ed ora a te o re nostro
insieme cantiamo in coro

6 allora gradisti quel canto
tu accetta la nostra preghiera
re buono re mite clemente
cui piace in dono ogni bene

7 e mentre il Cristo entrava
nella città santa di Dio
la folla del popolo ebreo
la risurrezione annunciava

8 a te o Signor della vita
le palme in mano agitava
con voce di gioia acclamava
osanna nell’alto dei cieli

9 e quando fu dato l’annunzio
che Gesù il Cristo Signore
veniva a Gerusalemme
il popolo gli andò incontro

10 la folla uscì verso di lui
con rami di palma in mano
con voce di gioia acclamava
osanna nell’alto dei cieli

INGRESSO A GERUSALEMME

VIDEO

258  OSANNA
Osanna osanna osanna
Figlio di Davìd (2V)

1) benedetto è colui
che viene a noi
benedetto è chi viene
nel nome del Signore

2) alla figlia di Sion
dite: viene il tuo re
cavalcando un asino
egli è mite ed umile

3) sia gloria a Dio
nel più alto del ciel
sia gloria a Dio
osanna nei cieli

4) si è levata a Te
grande lode Signor
dalla bocca dei bimbi
da labbra di lattanti

5) viene il regno di Dio
benedetto il re
benedetto il regno
del nostro padre Davide

6) gloria in cielo a Dio
pace agl’ uomini
gloria in cielo a Dio
e pace in terra agl’ uomini

7) figlia viene il tuo Re
grande gioia avrai
egli è giusto e salvator
cavalca mite un asino

8) pace annuncerà
alle genti il Signor
spezza l’arco di guerra
dominerà da mare a mar

9) il Signore Iddio
salva il popolo suo
saran come corona
che brilla sulla terra

OFFERTORIO

VIDEO

259 SVEGLIATI SION (Is 52)

Svegliati, svegliati o Sion
metti le vesti più belle
scuoti la polvere ed alzati
Santa Gerusalemme

1) ecco ti tolgo di mano
il calice della vertigine.
la coppa della mia ira
tu non berrai più

2) sciogli dal collo il legami
e leva al cielo i tuoi occhi.
schiava figlia di Sion
io ti libererò

3) come son belli sui monti
i piedi del messaggero.
colui che annunzia la pace
è messaggero di bene.

4) ecco le tue sentinelle
con gioia hanno alzato la voce
perchè hanno visto con gli occhi
che il Signore ritorna

5) voi prorompete nel canto
rovine di Gerusalemme
il tuo Signore consola
redime il popolo suo

6) davanti a tutte le genti
il suo santo braccio ha snudato
e tutta la terra ha visto
che il nostro Dio ci salva

7) da Babilonia uscite
formando un grande corteo
il tuo Signore ti guida
cammina davanti a te

COMUNIONE

VIDEO

120 ESULTA GIUBILA (Zc 9)
Rit. Esulta giubila figlia di Sion
ecco che viene a te il tuo re
egli è giusto e salvatore
umile un asino cavalcherà
quali beni e quale bellezza
il vino nuovo e il grano
ai giovani forza darà

1 Così ha detto il Signore delle schiere
io sono acceso di gelosia per Sion
e mi infiamma per lei un grande ardore
tornerò a Sion e vi dimorerò
sarà il mio monte chiamato santo
Gerusalemme città di fedeltà
li ricondurrò da ogni terra
saran mio popolo ed io sarò il loro Dio

2 Gerusalemme sederanno i tuoi anziani
nelle tue piazze col bastone in mano
e giocheranno i fanciulli e le fanciulle
ricolmeranno le strade e la città
ecco io salvo il mio popolo
da occidente e da oriente
popoleranno Gerusalemme
nulla è impossibile per il Signore vostro Dio

3 Le vostre mani riprendano vigore
oggi ascoltate la parola del Signor
in questi giorni vien fondata la mia casa
ricostruito il tempio del Signor
se nel passato non v’era pace
mettevo gl’uomini l’un contro l’altro
ora daranno rugiada i cieli
darà la terra il seme della pace

4 Voi maledetti una volta tra le genti
stirpe di Giuda e casa di Israel
diventerete segno di benedizione
per la salvezza donatavi da me
mi provocarono i vostri padri
li ho colpiti con afflizioni
ora invece mi darò cura
di far del bene a Giuda e Jerusalem

5 Si cambieranno i giorni del digiuno
In festa e giubilo per Giuda ed Israel
purché amiate la verità e la pace
e in cuore il male nessuno trami più
allora i popoli diran l’un l’altro
andiamo dal Signor a supplicarlo
diranno a Giuda veniam con voi
abbiam compreso che il Signore è con voi

6 Egli farà sparire carri e cavalli
l’arco di guerra il Signore spezzerà
il suo dominio sarà da mare a mare
ed alle genti la pace annunzierà
io per il sangue dell’alleanza
libererò in te chi è recluso
voi prigionieri della speranza
ritornerete alla città in pace

FINALE

VIDEO

102 TI ADORIAMO CRISTO (Is 63)
(Prima gli uomini; le donne ripetono)

1 Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
con la tua croce hai redento il mondo

Rit. (solista) La croce
(tutti) la croce
(solista) la croce
(tutti) la croce
la croce tua Signore
è fonte di vita è fonte dell’amore (2 v.)

2 osservate se nel mondo c’è un dolore
simile al mio dolor dice il Signore

3 perché mai è rossa la tua veste amato
rossa come il sangue che tu hai versato

4 per il vino nuovo l’uva ho spremuto
e dal mio popolo non ebbi aiuto

5 la salvezza vostra era nel mio cuore
l’anno del riscatto il giorno del Signore

6 se il chicco non muore rimarrà da solo
ma se invece muore porta molto frutto

7 chi sul legno ha patito la sconfitta
dallo stesso legno ottiene la vittoria

8 sotto il melo amata ti ho risvegliata
Chiesa dalla croce tu sei generata