Sia pure con tutta la stima per le sue opere di carità e solidarietà, non posso non dirle in tono di rimprovero quanto mi sembri sconsiderata un’accoglienza delle persone che sembra non tener conto della nostra condizione civile e sociale, conquistata da lunghi anni di lavoro di tutti. Io sono suo coetaneo, e lei può sapere bene quanto i nostri padri e poi noi abbiamo dovuto faticare per avere una nazione civile. Adesso mi sembra che mettiamo in gioco tutto. Scusi, ma mi sembra che lei non stia facendo veramente del bene.
Caro amico, condivido pienamente il suo giudizio sul mio comportamento, ma forse per motivi opposti a quelli cui lei accenna. Sapesse come anch’io mi chiudo nelle facili giustificazioni del mio egoismo! Sapesse quanto male faccio anche il bene che mi si offre di fare! I miei primi giudici sono le dieci persone che dormono qui nella stanza sotto la scala, mentre io ogni sera trovo la comodità famigliare della mia accogliente stanza da letto. Ma a questo bisogna aggiungere tutte le consolazioni che ricevo, compreso il suo messaggio che, a parte la “punta” che cito qui sopra, è gentile e simpatico. Lei mi chiede per quali ragioni mi comporto come lei dice. Il motivo principale è che queste persone sono miei fratelli e mie sorelle. Non potrei celebrare in pace la Pasqua ormai vicinissima, se non tenessi bene in mente questa realtà! Per la mia, e forse nostra, fede, Dio è il Padre di tutta l’umanità. E Gesù è “il Verbo fatto Carne”, dove il termine “carne” dice il suo scendere nella condizione di ogni uomo e donna del mondo, ma con un privilegio, che è quello della sua predilezione per i più poveri e piccoli del mondo! Oggi, Domenica delle Palme, il Signore entra nella Gerusalemme della nostra città e delle nostre case, e ci invita a prendere conoscenza e coscienza del cammino che nei prossimi giorni lo porterà alla Croce. La Croce è la suprema rivelazione del suo amore per tutta l’umanità, a partire dagli ultimi e dagli esclusi. Vede: se c’è un problema che anche in questi giorni la Parola di Dio mi ha comunicato è che questi “stranieri” non solamente dovrei accoglierli, ma li dovrei anche “seguire”, perché sono loro, gli stranieri costretti ad un duro cammino, ad esprimere nel modo più forte il cammino che anch’io dovrei fare verso la mia vera casa e la mia vera patria, che è la Casa di nostro Padre. Mi scusi la predica! E sappia che sono sicuro che lei è molto più avanti di me in questa strada della pace e della salvezza. Buona Domenica delle Palme a lei e a tutti.
Giovanni della Dozza.
Domenica 20 Aprile 2016.
Non avendo scritto il messaggio iniziale, non posso essere nella mente di chi lo ha composto, eppure registra un pensiero diffuso e condivisibile che nulla ha a che fare con l’egoismo. Tra le righe si accennava anche di altro, per cui parafrasando: sarà il caso di accogliere (e mantenere a spese anche dei contribuenti) sempre chiunque, anche se professa ideologie e religioni di odio e distruzione contro di noi?
sarà sempre il caso di far godere di privilegi chi professa perenne guerra santa anticristiana? Non è un pochettino come allevarsi delle serpi in seno? ma, non diceva anche S. Tommaso del dovere di difendersi e difendere gli inermi, i nostri inermi, i nostri pusilli, anziani, bambini, donne innocenti dalla protervia dei violenti e amorali seguaci di una religione antiumana e violenta, che è così, e tale rimane fin dal VII secolo?
Ma andiamo oltre: la Chiesa recente ha colpa nello strapotere delle false religioni oggi qui e delle loro spesso nefande e terroristiche azioni? certo che ce l’ha una responsabilità.
Chi ha permesso l’anestetizzazione delle coscienze anche cristiane, chi è andato “predicando” per 40 anni urbi et orbi dell’ (inesistente e solo teorico) “unico dio delle religioni monoteiste” come fosse lo stesso, dello ‘stesso dio’ con noi, dei “raggi di luce” del tutto ipoteticamente presenti nelle false religioni senza Cristo, del falso profeta come trampolino di lancio per entrare nella chiesa, da tutti i media, tutti i giorni, ora dopo ora?
Perchè esponenti di Chiesa parificano, in soldoni, corano e Sacra Bibbia? mica sono la stessa cosa. Perchè un vescovo deve scalpitare a che si costruiscano più moschee e non chiese? perchè talvolta c’è un’ideologia tale che sembra che siam pronti per tornare tutti in sinagoga, come se Cristo non fosse nemmeno venuto? Per far piacere ancora a chi dobbiamo diminuire Gesù Cristo?
Ecco allora che il “dialogo” e l’apertura (e anche gli aiuti materiali) non deve avvenire nè a spese della sicurezza, nè a detrimento della Verità.
E nemmeno Nostra Aetate, tra l’altro solo un indirizzo di dialogo, non vincolato da infallibilità, si spingeva così avanti. Le culture, se e solo se intenzionate, potranno dialogare, ognuno restando nella propria posizione, (ma mi pare che ci sia chi è passato all’azione contro di noi. o no?) non certo le fedi.
A noi come cattolici spetta proclamare la necessità di Cristo, e viverla, ma non sostenere altre fedi, che sono in contrasto sia con la nostra fede, sia con i nostri ordinamenti del diritto.
Ogni essere umano è mio fratello, non è merito mio se sono nato in Italia e non in Siria o in Uganda o … e non è colpa di quel mio fratello se è nato là. Io ogni giorno mi vergogno perché non faccio niente per lui, io mi vergogno dell’Europa che non vuole accogliere. E’ una polita assurda che fa crescere l’odio e che apre la strada a chi vuole fomentare il terrore.
Gentile Ulderico, come dice, uno non ha colpa se è nato qui o là: e infatti chi ha detto se ha colpa se è nato altrove? Casomai ha colpe se si comporta msle una volta arrivato, e accade, dopo che è stato mantenuto a lungo a 35 euro al giorno in hotel a più stelle, lamentandosi che il wi fi non è abbastanza veloce. Poi differenzierei tra pofughi bisognosi, donne, anziani e bimbi, e aitanti 20-30enni in cerca di fortuna arrivati a frotte. I popoli stavano ognuno nella propria nazione, su per giù, prima del mondialismo coatto, di vari piani destabilizzanti Kalergi & co. e di guerre di conquista specie mosse da USA e poteri forti, tutto questo ha costretto masse a muoversi. Non è però qualcosa che abbiamo scelto, lei o io. Tra queste masse poi c’è chi ha realmente bisogno; ma anche chi ha 20 anni, è in salute, viene qui e dopo 30 anni da noi non si è integrato e non si vuole integrare, si vedano casi di enclaves impenetrabili anche da esercito e polizia in città occidentali in UK, Svezia, Olanda o appunto Belgio. E in quelle enclaves vige la sharia.
Mi ha detto del suo senso di colpa, una cosa personale:
ne dico una anch’io…. ogni giorno invece da almeno 3 decenni devo aiutare materialmente, sfamare, curare, consolare una famiglia abbastanza numerosa di invalidi: la mia. Con pensioni da fame, lavori precari, e impegno 20 ore su 24, non mi resta tempo per sentirmi in colpa per chi abita 30.000 km da qui, o per chi una volta ospitato ruba e stupra, o per chi distrugge centri temporanei di identificazione; in più già siamo oberati di tasse e trattenute che vanno a mantenere politici indegni quanto nuovi arrivati che mai hanno versato una lira qui, progetti europei fasulli etc. Aveva ragione Biffi tra l’altro quando parlava di, al limite, selezionare l’immigrazione a seconda delle affinità culturali e necessità dello stato ospitante, perchè anche lo stato ospitante dovebbe avere diritti e non solo subire. Nello stesso modo si esprime anche il Catechismo.
La politica assurda è piuttosto quella dell’invasione continua. Uno stato è come una casa, un appartamento: in un appartamento per 3 persone, con tanta buona volontà ne possiamo far stare 4-5 di persone ma non 40. Idem uno stato. In Italia non possiamo acccgliere tutta l’Asia, tutta l’Africa e tutto l’est, anche per una mera questione di metri quadrati. Pur volendo essere invasi a tutti i costi, e pur volendo tanto far vivere i nostri figli e nipoti sotto sharia, delle dimensioni geografiche effettive del nostro paese facciamocene una ragione.