44 Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45 Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46 e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni. 49 Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
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Per noi queste parole che concludono l’insegnamento di Gesù di Nazaret sono di infinita potenza e di assoluto rilievo perché generano e accompagnano la nostra quotidiana appassionata ricerca del mistero della persona, della parola e dell’opera di Gesù in tutte le Scritture che trovano in Lui la loro illuminazione, la loro convergenza e la loro pienezza. Illuminazione reciproca! Perché Gesù illumina tutte le Scritture. E le Scritture sono tutte illuminate da Lui! In Gesù si compiono tutte le cose scritte su di Lui nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi! Certamente noi non neghiamo la lettura che delle scritture danno i nostri fratelli e padri ebrei. Al contrario! Avvertiamo sempre più la necessità e il desiderio di entrare con attenzione e con passione nel grandissimo mare dell’esegesi ebraica. Ed è proprio quella che, entrando con rigore e passione nella Parola, prende per mano noi verso l’assunzione cristiana di tutte le Scritture.
Poniamo attenzione privilegiata al ver.45, che, parlando dei discepoli che oggi troviamo intorno a Gesù che con queste parole si congeda da loro, afferma che con loro ci siamo anche noi! Le parole del ver.45 dicono quello che ogni giorno il Signore opera in noi quando ascoltiamo nella fede la sua Parola! Noi non potremmo entrare nella sua Parola se Lui stesso non ci “aprisse la mente”. E’ bellissimo accorgerci che questo verbo “aprire” lo abbiamo già incontrato due volte proprio in questo cap.24: al ver.31 dove si dice, dei due discepoli di Emmaus, che “si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero“, ed è il grande miracolo della fede; e al ver.32 dove di Gesù si dice che “spiegò loro in tutte le Scritture”, dove il testo letterale dice che “aprì loro le Scritture”! Tale è il miracolo che il Signore compie sempre anche per noi! Ci apre gli occhi e ci apre le Scritture! Questo è meraviglioso! E’ meraviglioso questo regalo che Gesù ci offre qui, alla fine del nostro grande cammino nel Vangelo secondo Luca, che domani ci congederà. E quel “comprendere” deve essere inteso bene! Non vuol dire che noi le Scritture le “prendiamo”, ma vuole dirci la nostra comunione, il nostro essere e stare “con loro”! La nostra comunione con la Parola del Signore! Vero come siamo fortunati?! O meglio, come siamo benedetti!
Da Genesi 1 sino alla fine del Libro dell’Apocalisse, le Scritture sono illuminate dalla Pasqua di Gesù e in infiniti modi l’annunciano e la confermano: “Così sta scritto” sentenzia il ver.46. E questo è il principio di quello che è affidato a tutti i discepoli, anche a noi poveretti. “Di questo voi siete testimoni”!(ver.48). Ma, come è opera e prodigio divino quell’apertura alla Parola, così lo è anche il compito e la gioia di poter comunicare il dono ricevuto. Tale è il significato del ver.49: non opera nostra, ma del Signore in noi.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il commento 2007:
https://www.famigliedellavisitazione.it/lc-2444-49.html
“Bisogna che si compiano le cose scritte su di me” nella Legge, nei profeti e nei Salmi. E Luca “ci apre la mente”, anche negli Atti, affinché vediamo come i Salmi annuncino la figura di Gesù e la sua passione. – Alle “belle notizie” sottolineate da don Giovanni si possono aggiungere “la conversione e il perdono dei peccati”, proclamati a tutti. Quanto al perdono, quello del Padre è garantito: è per tutti, qualunque cosa possiamo aver fatto o non fatto. Non ci sono esclusi dall’amore di Dio. Ci è chiesto solo di perdonarci anche noi a vicenda, vincendo quel risentimento, quel rancore che facciamo così fatica a superare. Quanto alla conversione, c’è un aspetto non facile ma determinante: smetterla di guardare a noi stessi e orientare la nostra vita al bene degli altri…