Rifletto sulla vita cristiana e lo faccio pensando a quello che della bibbia mi capita di leggere, forse più per curiosità che per impegno della mia vita. Mi permetto di esporle un interrogativo che proprio da questo mio vagare nella bibbia mi ha occupato il pensiero, non tanto per il problema in sé, quanto per come mi sembra ponga un interrogativo globale sul rapporto tra la parola di Dio e la vicenda umana. La legge divina che esige di non impadronirsi della moglie di un altro vale per oggi e valeva allo stesso modo per Salomone che di mogli, mi sembra, ne aveva molte? Scusi, se c’è, l’impertinenza.

Il suo interrogativo, espresso con garbo e simpatia, mi piace, e da tempo avevo in mente di provare a risponderle. Provo oggi. A me sembra che ci siano due vie, certamente diverse tra loro, per cogliere il rapporto tra la Parola di Dio e la storia. La prima via vede questa Parola come detta da Dio fuori e prima della storia delle persone, e quindi valida per tutti allo stesso modo. La seconda via – e io penso questa come più consona alla nostra tradizione di fede – ritiene che Dio abbia sempre parlato – e continui a parlare anche oggi – “dentro la storia”, con l’intento di visitare ogni vicenda chiedendosi come ogni vicenda possa farsi condurre dalla Parola di Dio, qualunque sia il suo volto. La Parola è quella ed è sempre quella, ma la sua potenza la rende capace di entrare in ogni vicenda, per proporre ad ogni condizione della vita umana una “buona notizia” che la prenda per mano e la conduca verso la luce e la pace di Dio. La Parola incontra spesso situazioni e condizioni molto lontane e spesso molto diverse da quello che Dio vuole donare ad ogni uomo e donna della terra. Ma non abbandona e non esclude nessuno! E propone alla storia concreta di ciascuno, una via nuova di conversione e di bellezza. Due persone che si vogliono bene è meglio di due persone che si vogliono male. Si tratterà di vedere come quelle due persone si possano volere un bene sempre più profondo e sempre più luminoso. A Gesù capitava di vedere persone e situazioni, che, pur non essendo giunte ancora alla luce del Vangelo, ormai non erano lontane dal regno di Dio. Salomone al suo tempo e noi al nostro, per ciascuno il Signore desidera indicare una strada che ciascuno può intraprendere qualunque sia la sua lontananza.
Buona Domenica a lei e a tutti i cari lettori del Carlino.

d. Giovanni.

Domenica 4 novembre 2012