BOLOGNA – La nostra carissima sorella Lucia, il 15 novembre 2016, è tornata al Padre. Ci ha lasciati velocemente.
Qualche settimana fa le era stato trovato un tumore. Prima di riuscire a fare le analisi, il suo fisico si era fortemente indebolito. Qualche giorno fa era stata ricoverata all’ospedale Maggiore di Bologna dove ha celebrato la sua Pasqua stamattina, 15 novembre 2016, verso le ore 6.
Il 20 ottobre aveva compiuto 70 anni, essendo della gloriosa classe 1946. Negli ultimi mesi si era trasferita da Calamosco in via Santa Caterina nella nuova casa di accoglienza per mamme e bambini stranieri.
Giovanni, le sorelle, i fratelli, le famiglie della Visitazione e i tantissimi amici che aveva e verso i quali esercitava una maternità specialissima, si sentono orfani ma sono grati al Signore per questa sorella amata.
La salma di Lucia è arrivata martedì pomeriggio verso le 17 alla Parrocchia della Dozza ed è stato possibile pregare accanto a lei.
Mercoledì 16 novembre 2016, durante la messa del mattino alla Dozza, intorno a Lucia abbiamo commentato 2 Co 10,12-18. Ecco l’omelia di Giovanni:
Il funerale
E’ stato celebrato giovedì 17 novembre 2016 nella Parrocchia della Dozza, con ampia partecipazione della gente. La sepoltura è avvenuta nel cimitero di Sammartini (Crevalcore). Ecco le registrazioni mp3:
- Lodi
- Messa integrale
- Saluto iniziale di don Giovanni
- Omelia di don Giovanni
- Preghiera dei fedeli
Raccogliamo qualche foto in questo album, che potremo arricchire con le più belle tra quelle che riuscirete a mandarci.
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Carissimi é col cuore colmo di commozione pianto e gioia che apprendiamo questa notizia!! Vi siamo vicini e preghiamo x questa tanto cara sorella e per voi.
Gian e Gianna
il suo sorriso e la sua intelligenza ci accompagneranno, e per sempre saremo grati.
Ho saputo solo da poco della prematura scomparsa di Mara Marini, della quale conservo un ricordo davvero bellissimo. Fu mia insegnante a Mantova in IV ginnasiale, per poco tempo purtroppo perché a pochi mesi dal suo arrivo fu assegnata ad altra scuola. Noi alunni ci battemmo per continuare ad averla con noi; scrivemmo anche, ma senza successo, una lettera al Provveditore.
Io ed altri compagni e compagne di classe continuammo però a frequentarla. Andavamo a trovarla nella sua casa di Via Principe Amedeo, nel periodo delle giostre s’andava tutti insieme sul piazzale vicino al Palazzo Te, festeggiavamo insieme i compleanni, il suo e quelli di molti di noi. Per noi era appagante stare con lei. Le ore trascorse assieme erano ore di allegria e divertimento, ma anche di confronto e riflessione su questioni importanti, ad esempio riguardanti la fede, in uno spirito di fraterna amicizia. Percepivamo Mara, che aveva solo pochi anni più di noi, sul nostro stesso piano, ma avvertivamo anche il potente influsso che esercitava su di noi con la forte spiritualità e il senso di responsabilità che alimentava il suo modo di relazionarsi. Per noi adolescenti pieni di domande e alla continua ricerca fu uno stimolo e un punto di riferimento prezioso, che molto ci ha arricchiti.
Poi per tanti motivi le nostre strade si sono divise e non abbiamo più avuto il piacere di incontrarla. Ogni tanto ci giungevano su di lei notizie vaghe, non sapevamo quanto affidabili: non abitava più a Mantova, si era ritirata dall’insegnamento, viveva in una comunità religiosa, era partita come missionaria. Negli anni abbiamo continuato a parlare di lei, a ricordarla con gratitudine, a chiederci dove fosse e come vivesse e a progettare un incontro che purtroppo non siamo riusciti mai ad organizzare.
Di lei ricordo il bel sorriso accogliente, la capacità di un ascolto attento e pensoso, sempre carico di partecipazione umana, sollecitudine e anche tenerezza, l’autorevolezza che esprimeva in modo semplice, senza clamore, un’autorevolezza che emanava da una forza tranquilla, paziente, volta a dare protezione e custodire, ad accogliere, ad accompagnare stando fianco a fianco con il passo di chi condivide il comune cammino e si sente responsabile non solo dei propri passi ma anche di quelli dell’altro.
Mentre scrivo queste righe, con tanta commozione e gli occhi lucidi, ho accanto a me un libro, l’Inno acathistos alla Divina Madre, che Mara regalò a me, e anche ad una mia compagna di scuola, per la Pasqua del 1973.
Sopra la dedica trascrisse questi versetti evangelici: “…Padre Santo, custodisci nel Nome Tuo coloro che mi hai dato, affinché siano una cosa sola, come noi… Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che tu li guardi dal male…Santificali per la verità…” [Gv. 17, 11-16].
Gianluca Storchi
Allievo di Mara Marini
Classe IV E del Liceo Ginnasio “Virgilio” di Mantova
Anno scolastico 1971-1972
Gianluca ti sono riconoscente per le belle parole…io che come lei so cosa vuol dire insegnare , questo è il più bel pensiero che potessi farle. Sono sicura che da lassù con la sua “forza tranquilla” ti sarà sempre vicina.
CARO GIANLUCA..SONO LA SORELLA MINORE DI MARA (LUCIA)…E MI RICORDO MOLTO BENE DI TE E DEI TUOI COMPAGNI (ANCHE IO ERO STUDENTESSA DEL Virgilio..)..QUESTO TUO BELLISSIMO RICORDO PER MIA SORELLA (ALLORA DAVVERO GIOVANISSIMA ) MI HA COMMOSSO ..NE HAI FATTO UN RITRATTO VERO E PROFONDO CHE VA “DRITTO AL CUORE “..
IL MIO PIU’ SINCERO GRAZIE …
ANTONELLA MARINI
Salve Sig. Gianluca,
sono la nipote di Mara, classe 1979…attraverso queste righe capisco sempre di più quanto mia zia, nonostante la sua giovane età, fosse già così immensa d’ animo e le tracce che è riuscita a lasciare nel cuore di tanta gente anche solo durante brevi passaggi. Parlando di lei, in un’ epoca in cui io nemmeno ero nata, è come se fosse venuta per un attimo a trovarmi per raccontare una delle sue tantissime esperienze di vita, come faceva ogni volta che veniva a casa..Mi ha fatto bene al cuore…grazie!
Dopo aver appreso la tristissima notizia della morte della prof.Mara
Marini , non posso che associarmi a quanto scritto da Gianluca Storchi
in merito. Avendo frequentato la stessa classe ho avuto modo di
conoscere e apprezzare le sue qualità umane e professionali che solo
raramente ho potuto riscontrare in altri docenti. Purtroppo una
improvvida e incomprensibile decisione del provveditorato ci privò
della possibilità di continuare ad averla come docente e, per
conseguenza, di poter godere della sua presenza che sapeva rendere
piacevoli anche le cose che lo erano meno.
Ora che ci ha lasciato definitivamente, provo una grande tristezza per
la sua scomparsa, rammaricandomi di non essere più riuscito ad
incontrarla in tutti questi anni in cui anche una sua parola mi
sarebbe stata sicuramente utile.
Dario Ottuzzi
Trascrivo più sotto quanto “emerso” durante un recente scambio di e-mail con alcune compagne di scuola dopo averle informate della scomparsa di Mara Marini. Le loro parole, i loro frammenti di ricordi, aneddoti, riflessioni, rappresentano un’ulteriore testimonianza di quanto Mara sia stata importante per noi e del forte legame che con lei si era creato. Fu per noi insegnante, amica, guida, nella quale avvertivamo una forte e delicatissima carica umana e una rara capacità di ascolto. Le abbiamo voluto davvero bene, tanto che oggi, a moltissimi anni di distanza dalla breve stagione che ci unì, pensiamo ancora a lei e parliamo di lei con affetto profondo, molta riconoscenza e sincera commozione.
Gianluca Storchi
“Ho appreso con tristezza della morte di Mara, figura di insegnante che fu per me molto importante e che rimase con noi troppo poco. Dopo ‘l’annus horribilis’ passato in IV A incontrarla in IV E fu rasserenante e rassicurante. Un’insegnante amica. Incredibile!!! Nelle foto l’ho riconosciuta nel sorriso. Come dimenticare gli interminabili pomeriggi passati sul Te!”.
“Confesso che dalle foto non sarei riuscita a riconoscerla, ma in una ho ritrovato il suo sorriso, che forse, insieme all’espressione degli occhi, è la cosa di noi che non cambia mai. In tutti questi anni non ho più saputo niente di lei, ma mi colpisce pensare che viveva a pochi chilometri da me E adesso mi dispiace sapere che ci siamo sfiorate senza incontrarci mai.
Ci portò alle giostre per Sant’Anselmo! Il battesimo del fuoco dell’ottovolante. So che sembra una stupidata, ma è un ricordo che ancora mi fa sorridere. E cercava di alleggerire la tensione passando tra i banchi durante lo scritto della maturità (il terrore era più o meno lo stesso). Non era già più nostra insegnante, ma ricordo che prima che iniziasse lo scritto mi si avvicinò al banco con un sorriso, intimandomi: ‘Documenta!’, con una comica intonazione alla Totò per mitigare la mia paura ”.
“Una figura, una donna, che ha attraversato la nostra adolescenza ma che ha sicuramente lasciato un segno. Ricordo i pomeriggi nella sua casa, tra una traduzione e lo strimpellamento dello splendido pianoforte e l’apparenza cheta ma risoluta della donna che ha scelto la sua strada e il suo destino. E ho anche presente la dolcezza e l’intensità di quei suoi occhi buoni ma vivi”.
“Purtroppo io rimasi estranea, per vari motivi, alla frequentazione e al clima di amicizia che attorniavano Mara Marini. Posso solo dire che quell’ atmosfera di familiarità semplice e di immediatezza nel dialogo e nell’ascolto si è avvertita fin dall’inizio del suo arrivo a scuola, e che si instaurava puntualmente ogni volta che entrava nella nostra classe.
L’ho considerata soprattutto come insegnante e, da allieva, ricordo di lei questa frase che mi rivolse, quando, durante un’ interrogazione, mi disse che pur meritandolo non mi avrebbe dato un voto in più perché parlavo troppo piano e i miei compagni non potevano sentirmi : “La cultura – mi disse – va data agli altri”. Un insegnamento pur sempre di umanità e di altruismo”.
“Anche per me è vivo e caro il ricordo di Mara. Ricordo che la sua casa era un porto di mare ed io vivevo la netta sensazione che così avrei voluto vivere. Ricordo anche un libriccino che ci regalò, prezioso perché piuttosto raro. Mi sembra che avesse sulla copertina l’immagine di una madonna nera, ma non sono sicura. Credo di conservarlo ancora da qualche parte. In ogni caso fu una persona molto importante per me e per la mia formazione. Dalle sue foto più recenti si evince una donna con uno spirito vivace e un grande interesse per la vita”.
“Non ricordo bene il suo viso, ricordo solo che con lei stavamo proprio bene. Mi faceva molto bene stare con lei e mi addolora molto sapere che non c’è più. Ricordo che ci ha portato da Caravatti a bere quella bevanda buonissima che si chiamava “Nostalgia”; e so bene che è stata una delle pochissime persone adulte che mi ha dato attenzione e il suo tempo. So di certo che mi è tanto cara”.
Patrizia Barozzi, Isa Bonfà, Raffaella Caporali, Alda Saccani, Susanna Sassi, Palmina Schiavoni
Allieve di Mara Marini
Classe IV E del Liceo Ginnasio “Virgilio “ di Mantova
Anno scolastico 1971-1972
PRIMO ANNIVERSARIO DI MARA LUCIA
15 NOVEMBRE 2016 -15 NOVEMBRE 2107
SORELLA CARA ,
TU SEI SEMPRE NEI NOSTRI PENSIERI E SEMPRE VI RIMARRAI..
I TUOI DONI SONO STATI TANTI E TUTTI PREZIOSI,MA IL PIU’GRANDE E’ STATO IL TUO IMMENSO AMORE PER NOI, CHE CI DA’ OGNI GIORNO LA FORZA DI CONTINUARE
LE NOSTRE VITE SENZA DI TE ..
.. E DI SENTIRTI VICINA.
MANUELA,MAURA E ANTONELLA