In this photo provided by Vatican newspaper L'Osservatore Romano, Grand Mufti of Istanbul, Rahmi Yaran, right, shows Pope Francis the Quran, the Muslim holy book, at the Sultan Ahmet mosque in Istanbul, Turkey,  Saturday, Nov. 29, 2014. Meeting with Turkish leaders in the capital Ankara a day earlier, Francis urged Muslim leaders to condemn the "barbaric violence" being committed in Islam's name against religious minorities in Iraq and Syria. (AP Photo/L'Osservatore Romano)

Papa Francesco e Grand Mufti di Istanbul, Rahmi Yaran (Foto AP /L’Osservatore Romano)

Caro Giovanni, l’altra sera in casa di comuni amici siamo venuti a parlare di te, e infine abbiamo pensato di “far pubblicare” sul Carlino nella tua rubrica un’osservazione critica di alcuni di noi: non ti sembra di essere esposto ad un certo “irenismo” nei confronti del mondo islamico? Non ti sembra che sarebbe importante tenere un pensiero critico nei confronti di un mondo che sembra essere ogni giorno più pericoloso? Se vuoi pubblica queste parole e anche una tua risposta. Si firmano qui sotto i tuoi amici di sempre.

Carissimi “amici di sempre”, con mesi di ritardo pubblico il vostro biglietto. Vi dico subito che sono del tutto d’accordo con voi circa la necessità di un “pensiero critico” non solo nei confronti dell’Islam, ma sempre, e sempre più quando i confronti e gli incontri si compiono con interlocutori importanti. Il mondo islamico è evidentemente un “argomento importante”, e non lo si può affrontare con superficialità. Ho pensato tuttavia di limitarmi qui a qualche accenno senza pretendere di ridurre in poche righe una questione così delicata e preziosa. Sì, anche preziosa! Penso che voi abbiate sentito come un grande regalo del Signore la preghiera che recentemente, a Bologna, ha riunito insieme Ebrei, Cristiani e Musulmani. Un evento simile esige una grande vigilanza critica, e un desiderio profondo di custodire sia le diversità sia i grandi riferimenti comuni. Pensiamo che cosa abbia significato per Francesco d’Assisi partecipare alla Crociata che lui ha “combattuta” andando ad annunciare il Signore Gesù nell’accampamento “saraceno”. Pensiamo anche la disposizione che lo stesso S.Francesco dava ai suoi fratelli sull’ipotesi di vivere in paesi di altra fede e dove fosse impossibile predicare il Vangelo; e di come in tal caso fosse preziosa la loro presenza umile e silenziosa. Pensiamo al grande servizio culturale che in molti paesi, scuole guidate da religiosi cristiani cattolici, rendono a popolazioni scolastiche quasi totalmente islamiche! E anche qui, in Italia e a Bologna, non pensate che sia una preziosa opportunità l’incontro, il confronto e la collaborazione di fedi diverse? Quello che piuttosto è da temere è ancora una volta quel male che viene giustamente chiamato “il cancro dell’indifferenza”, dove niente importa se non tirare avanti il proprio tran-tran senza essere disturbati. Perciò, vi sono grato per avermi coinvolto nei vostri pensieri, e spero possiamo continuare a pensare, a dialogare e a cercare insieme la pace dei cuori, dei popoli e di tutte le culture.
Buona Domenica a voi e ai miei cari amici del Carlino.

Giovanni della Dozza.

Domenica 1 Maggio 2016.