Chissà se, vecchio come dici di essere, ti ricordi qualcosa della vicenda che Raniero La Valle ha ricordato nel testo per me bellissimo dove commenta la visita di Papa Francesco dei giorni scorsi. Io non ricordo quelle vicende, se non per come i miei genitori me le hanno ricordate più volte quando ero ragazzo. Io penso di essere più giovane di te, ma abbastanza vecchio per averle ereditate dai miei cari, per averle conservate in memoria e per aver pensato in questi ultimi anni che persone come il nostro Papa e il nostro vescovo Matteo sono il segno di un corso nuovo dei tempi della Chiesa e del mondo.
Caro amico, certo che queste vicende le ho vissute! Le parole di Raniero sono meravigliose, e ho chiesto ai ministri della nostra Parrocchia della Dozza di riprodurle sul “foglietto” dove ogni Domenica riportiamo i testi biblici della Messa. A quella celebrazione del 1 gennaio 1968 io ero presente tra la gente, diacono da un mese, e avvertito che quella sera era importante essere in Cattedrale per la Messa presieduta dall’Arcivescovo Cardinale Giacomo Lercaro. Ho vissuto la meraviglia di questi giorni della visita del Papa a Bologna, delle parole che ha regalato alla nostra Chiesa e alla nostra città, dell’accoglienza affettuosa da parte nostra, a partire dal sorridente e felice affetto dell’Arcivescovo Matteo… alla stupore di quelle poche ore che Francesco ci ha regalato, piene di commozione e di meraviglia… Tutto mi ha riempito il cuore e la mente di una gioia straordinaria! Al punto che, mentre mi arrampicavo sui gradini scivolosi dello stadio per portare la Comunione con il Pane consacrato destinato ai celiaci, in quel momento ho pensato che per me sarebbe stato bello finire così la vita! Cosa vuoi di più? Il testo di La Valle me ne ha dato conferma splendida! Quelle straordinarie tre “P” che il Papa ci ha consegnato, memoria e programma esigente per la nostra Chiesa: la Parola del Signore, il Pane dell’Eucaristia e i Poveri, sono nello stesso tempo la memoria di grandi regali del passato non sempre accolti e custoditi, e impegno e programma futuri per il bene non solo dei cristiani, ma di tutti! Sono sicuro che anche i miei amici “contrari” che mi correggono ogni settimana con le loro lettere anonime e che Domenica scorsa invitavo ad unirsi alla nostra festosa attesa del Papa, oggi sono, almeno nel segreto del cuore, contenti anche loro! Ho visto più volte negli anni, un po’ in disparte, quel tavolo-altare che riporta il detto di un antico padre: “Se condividiamo il pane del cielo, come non condivideremo il pane della terra?”. Bologna è stata in questi giorni consolata, onorata e rallegrata! Spero che tutti possiamo raccogliere ispirazione e forza per il cammino, per me ormai verso la sua conclusione, e affascinante e fecondo per chi ha davanti a sé un lungo e prezioso tempo di fedeltà e di amore. Buona Domenica a lei , amico o amica carissimi, e agli amati lettori della nostra piccola rubrica domenicale. Con affetto e riconoscenza.
Giovanni della Dozza.
Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 8 Ottobre 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.