“… certamente, trovarmi sola con i miei figli, abbandonata da mio marito senza una parola di spiegazione, mi ha fatto precipitare in un baratro. Ma quello che mi ferisce di più è la mia totale incapacità di perdonarlo. E questo so essere non conforme al vangelo di Cristo…”

(messaggio non firmato)

E’ così profondo il suo dolore e grande la devastazione che lei mi descrive, che, nel desiderio di pregare per lei, mi sembra di doverla rassicurare. Non soltanto penso che il Signore le farà la grazia di saper perdonare, ma quello che è avvenuto nella vostra famiglia è talmente grave proprio per la profondità di quello che vi ha uniti per tanti anni, che oso pensare che il suo perdono sarà la sorgente di luce che entrerà nel cuore di chi adesso se ne è andato via.

La potenza del perdono è immensa. Ne faccio quotidiana esperienza per me. Proprio oggi la preghiera mi ha portato a considerare un tratto del Vangelo secondo Marco, dove Gesù collega strettamente la preghiera e la sua efficacia con la condizione forte del perdono. Gesù dice che se chiedendo pensiamo di avere già ottenuto quello che chiediamo al Signore, certamente questo avverrà.

Ma la condizione di perdonare chi ci ha ferito è assoluta. Anche noi siamo peccatori. Ma se perdoniamo, saremo perdonati e la nostra preghiera sarà ascoltata! Coraggio, dunque, cara amica e sorella e mamma. Lei mi è cara a partire dal fatto che porta il nome della mia mamma. Chiederò anche a lei di intercedere presso il Padre per la vostra famiglia. Mi permetto un ultimo suggerimento. Non stia troppo a “controllare” se in lei è venuta questa forza del perdono che lei desidera. Lasci fare al Buon Dio. Troverà dolcemente e come all’improvviso la grazia della misericordia nel giardino del suo cuore.

Con amicizia. d.Giovanni. 13 agosto 2011