1 Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. 2 Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. 3 Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian. 4 Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. 5 Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. 6 Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
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Il contrasto tra “le tenebre” nelle quali il popolo del Signore camminava e “la grande luce” che rifulge su coloro “che abitavano in terra tenebrosa” esprime pienamente quella storia di salvezza che è al cuore della fede del popolo di Dio!
La salvezza è la sua esperienza suprema e fondamentale.
Anche noi ,oggi, vogliamo dire al Signore le parole che Isaia ci suggerisce: “Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia”!! (ver.2).
Il contrasto tra tenebre e luce evidenzia che non si tratta di qualcosa di meritato e di dovuto, ma appunto, dell’evento della nostra salvezza!
Alle nostre tenebre Dio risponde con il dono della sua luce!
La gioia è dunque il “sentimento” della fede, per l’esperienza di qualcosa che non ci è dovuto, ma che ci è semplicemente donato!
Israele non ha vinto una battaglia, ma Dio ha vinto per lui: “Tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino”.
Certo si potrebbe dire che peraltro è stato Dio a portare questa oppressione nemica sul suo popolo!
Certo, ma lo ha fatto non per condannare il suo popolo, ma per ammonirlo e correggerlo e quindi per confermare e rafforzale la comunione tra Lui e il suo popolo!
Così, secondo il ver.4, finiranno le paure e le prove della guerra!
I vers.5-6 sono la mirabile e sorprendente rivelazione della via che Dio sceglie per comunicare e donare la sua salvezza!
Non una macchina da guerra, ma un bambino!!
“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”!
E tutta la meraviglia stupefacente che egli ci mostrerà e ci donerà!!
Tale sarà l’opera della salvezza di Colui che il Signore manderà!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E’ un testo così forte e bello che coinvolge nella gioia, nell’esultanza che descrive: “Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia…”. Ti fa provare l’emozione (vissuta da tanti uomini e donne di tutti i tempi) di vedere “spezzato il giogo che l’opprimeva… e il bastone del suo aguzzino”. Le tenebre che avvolgono il mondo, il male e l’indifferenza che dilagano, sono spazzati via da “una grande luce”. Essa si irradia da un bambino, sia per la sua nascita sia per la sua intronizzazione come re e Signore. I suoi titoli sono qualità attribuite normalmente a Dio: “Consigliere mirabile” significa che ha la capacità di concepire disegni prodigiosi, che sempre si realizzano (così la TOB). E’ anche “Padre per sempre”, poiché il sovrano era considerato padre del suo popolo (impegnato a tutelare anche i più deboli, gli orfani e le vedove). “Principe della pace”, a garantire a tutti tranquillità e pieno benessere.