24 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia, così le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura volerà via come polvere, perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo d’Israele. 25 Per questo è divampato lo sdegno del Signore contro il suo popolo, su di esso ha steso la sua mano per colpire; hanno tremato i monti, i loro cadaveri erano come immondizia in mezzo alle strade. Con tutto ciò non si calma la sua ira e la sua mano resta ancora tesa. 26 Egli alzerà un segnale a una nazione lontana e le farà un fischio all’estremità della terra; ed ecco, essa verrà veloce e leggera. 27 Nessuno fra loro è stanco o inciampa, nessuno sonnecchia o dorme, non si scioglie la cintura dei suoi fianchi e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali. 28 Le sue frecce sono acuminate, e ben tesi tutti i suoi archi; gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine. 29 Il suo ruggito è come quello di una leonessa, ruggisce come un leoncello; freme e afferra la preda, la pone al sicuro, nessuno gliela strappa. 30 Fremerà su di lui in quel giorno come freme il mare; si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia, e la luce sarà oscurata dalla caligine.
Isaia 5,24-30

Oggi viene descritto l’assalto del nemico!
E’ importante per noi coglierne il significato!
Non dobbiamo mai dimenticare che ogni evento della storia del popolo del Signore ha come suo significato e suo scopo la relazione e la comunione con Lui, il Signore!
Per questo, anche l’aggressione violenta che Israele deve subire e che oggi viene annunciata, può essere colta e compresa solo se la si considera nella prospettiva e nell’interpretazione del rapporto tra Dio e il suo popolo!
Il legame con la Parola precedente è dunque essenziale! Perché questo “nemico”? Perché questa prova severa e dolorosa? Perché quello che va male è il rapporto del popolo con il suo Signore!
E’ questo che bisogna cogliere come la ragione di tutto, proprio per comprenderne la ragione profonda!
E questa è la via per comprendere il da farsi!
La strada maestra è sempre la conversione al Signore.
E dunque, Dio non perde mai di vista questo dato assoluto della sua volontà, la comunione con il suo popolo!
Il “nemico” che ora viene segnalato è un popolo potente e lontano!
Ma verrà!
E l’esilio che Israele dovrà subire sarà anche e soprattutto la via della sua conversione al suo Signore.
Oggi viene data la notizia di un’inevitabile sconfitta, che sarà però anche e soprattutto la ritrovata comunione di Dio con il suo popolo!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Perché “è divampato lo sdegno del Signore”? Perché – dice il profeta – hanno rigettato la sua legge e disprezzato la sua parola. Come spiega il commento di Giovanni, la relazione con Dio è interrotta, la comunione è spezzata. Dio stende la sua mano: la stende per colpire, è vero; tuttavia viene spontaneo pensare alla mano che crea la vita, e anche alla mano di Gesù, stesa tante volte verso le infermità degli uomini, per guarire e riportare all’armonia con Dio. Anche il segnale lanciato a chiamare una nazione lontana, che accorre “veloce e leggera”, fa pensare a un altro segnale, al vessillo alzato per convocare tutti i popoli, non a distruggere, ma ad abitare nella nuova e santa Gerusalemme. Infine, le ultime parole del brano, “ecco, saranno tenebre, angoscia, e la luce sarà oscurata dalla caligine”, portano il nostro pensiero al giorno della morte di Gesù, quando “si fece buio su tutta la terra…, la terra tremò e le rocce si spezzarono”(Matteo).