7 Il sentiero del giusto è diritto, il cammino del giusto tu rendi piano. 8 Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio. 9 Di notte anela a te l’anima mia, al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca, perché quando eserciti i tuoi giudizi sulla terra, imparano la giustizia gli abitanti del mondo. 10 Si usi pure clemenza al malvagio: non imparerà la giustizia; sulla terra egli distorce le cose diritte e non guarda alla maestà del Signore. 11 Signore, si era alzata la tua mano, ma essi non la videro. Vedranno, arrossendo, il tuo amore geloso per il popolo, e il fuoco preparato per i tuoi nemici li divorerà. 12 Signore, ci concederai la pace, perché tutte le nostre imprese tu compi per noi. 13 Signore, nostro Dio, altri padroni, diversi da te, ci hanno dominato, ma noi te soltanto, il tuo nome invocheremo. 14 I morti non vivranno più, le ombre non risorgeranno; poiché tu li hai puniti e distrutti, hai fatto svanire ogni loro ricordo. 15 Hai fatto crescere la nazione, Signore, hai fatto crescere la nazione, ti sei glorificato, hai dilatato tutti i confini della terra. 16 Signore, nella tribolazione ti hanno cercato; a te hanno gridato nella prova, che è la tua correzione per loro. 17 Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida nei dolori, così siamo stati noi di fronte a te, Signore. 18 Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza alla terra e non sono nati abitanti nel mondo. 19 Ma di nuovo vivranno i tuoi morti. I miei cadaveri risorgeranno! Svegliatevi ed esultate voi che giacete nella polvere. Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra darà alla luce le ombre.
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Nel nostro rapporto e nel nostro cammino con il Signore e verso la sua verità nulla è conquista e neppure “com-prensione”, ma sempre e solo dono!
Così “il cammino del giusto” è il Signore che “lo rende piano” (ver.7). Quindi sul “sentiero dei tuoi giudizi” (i giudizi di Dio!), “noi speriamo in te” e “al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio”!
Così pure il ver.9 ci conferma che tutto è grazia!
Così, il “malvagio”, cioè colui che pretende di aggredire e possedere il mistero del Signore, tanto è aggressivo, altrettanto è deviato.
Uguale significato mi sembra abbia il ver.11.
Il ver.12 dice la profondità e la potenza della relazione che Dio ha stretto con il suo popolo!
Pur subendo aggressioni da “altri padroni”, il popolo del Signore gli è rimasto fedele. Tale prova è diventata per il popolo “correzione per loro” (ver.16)!!
Il popolo ha patito come i dolori del parto, ma non è stata una nascita, quanto piuttosto una risurrezione!!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il profeta scrive parole così belle che ci induce a farle nostre e ripeterle come nostra preghiera:
“Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio”. Questo “desiderio” è la tensione d’amore; la persona di Dio e il suo ricordo sono oggetto di un amore appassionato! “Di notte anela a te l’anima mia, al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca”: ecco il cammino del credente, anelare al Signore e cercarlo nell’intimo, alla notte e al mattino. Non nel tempio o in altri luoghi dove Egli è pur presente, ma “dentro di me”, poiché siamo noi – come ha spiegato chiaramente Gesù – il vero santuario di Dio. – La ricerca del Signore passa anche attraverso la tribolazione, come spiegano i versetti 16-18: sono i dolori del parto, dopo i quali esplodono la vita e la gioia. La rugiada di Dio – dice il v.19 – è “rugiada luminosa”, altro bel simbolo della sua forza vivificante; perfino “le ombre”, i morti, ne ricevono nuova vita.