6 Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. 7 Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. 8 Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato. 9 E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse. Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, 10 poiché la mano del Signore si poserà su questo monte». Moab invece sarà calpestato al suolo, come si pesta la paglia nel letamaio. 11 Là esso stenderà le mani, come le distende il nuotatore per nuotare; ma il Signore abbasserà la sua superbia, nonostante l’annaspare delle sue mani. 12 L’eccelsa fortezza delle tue mura egli abbatterà e demolirà, la raderà al suolo.
Isaia 25,6-12

All’atto di fede dei versetti precedenti (“Signore, tu sei il mio Dio… Tu sei sostegno al misero, al povero…”), il Signore risponde “alla grande”: Egli preparerà un banchetto di grasse vivande e vini eccellenti per tutti i popoli. Possiamo pensare non a un comune, pur bello, pranzo festivo, ma a uno speciale banchetto nuziale: simbolo dell’unione e della comunione d’amore tra il Signore e l’umanità. Non è una festa esclusiva, ma aperta a tutti i popoli, poiché tutti Egli ama. – Il profeta poi completa il quadro con alcune immagini di straordinaria forza: “Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto”. Ci emoziona pensare a Dio come a un padre o una madre che asciuga le lacrime di un figlio addolorato e piangente. Poi Dio strapperà quel velo che copriva e copre il volto degli uomini, impedendo loro di “vedere”, conoscere il suo vero volto; oppure – si può intendere anche così – eliminando definitivamente il velo del lutto e della morte. Infatti, “eliminerà la morte per sempre”. Il Nemico invece, rappresentato qui da Moab, sarà abbattuto, demolito, e non potrà più nuocerci.