25 Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 26 Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27 Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 28 Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29 Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
30 Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. 31 Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».
C’e` una considerazione generale che mi sembra raccolga il testo della nostra preghiera di oggi e che si mostrera’ sempre piu` preziosa per tutto il nostro cammino nel cap.7. Sono portato cioe’ a pensare che la “contraddizione” sia essenziale per ogni contatto con il mistero cristiano.
Infatti e’ molto facile che la “tentazione teologica” tenti di sciogliere i problemi ma insieme impoverisca la portata dell’annuncio di Gesu’.
Questi “alcuni di Gerusalemme” che notano come da una parte si cerchi di uccidere Gesu’ ma che dall’altra Egli parli liberamente, non esprimono come suggerirebbe il titolo che la Bibbia pone sopra questi versetti, “discussioni popolari sull’origine del Cristo”, ma dicono piuttosto il contrasto irrisolvibile tra la sua potenza e la sua fragilita’.
D’altra parte loro stessi, al v.27, ripropongono in altri modi lo stesso problema: di Gesu’ tutti sanno da dove viene ma del Cristo “quando verra’ nessuno sapra’ di dove sia”. A questa obiezione il Signore risponde, ma lascia tutto nel mistero perche’ riporta tutto non ad un “segreto messianico” ma semplicemente alla sua relazione con il Padre che lo ha mandato.
A conferma di tutto questo il v.30 dice che cercano di arrestarlo senza successo: “perche’ non era ancora giunta la sua ora”.
Dio ti benedica e tu benedicimi. Tuo Giovanni