12 Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13 prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!» 14 Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: 15 Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina. 16 I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte. 17 Intanto la folla, che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli dava testimonianza. 18 Anche per questo la folla gli era andata incontro, perché aveva udito che egli aveva compiuto questo segno. 19 I farisei allora dissero tra loro: «Vedete che non ottenete nulla? Ecco: il mondo è andato dietro a lui!».

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Accostandoci ormai, anzi, entrando nella Gerusalemme della Pasqua di Gesù, i testi più direttamente narrativi è bello confrontarli con i testi paralleli degli altri Vangeli, anche per cogliere la particolarità della memoria giovannea rispetto agli altri. In genere, Giovanni rispetto agli altri Evangelisti tende a cogliere i tratti della potenza regale del Signore anche nei momenti cruciali della sua passione, per far risplendere proprio in essa il mistero della sua regalità. Di questo abbiamo due segni nel nostro brano del suo ingresso nella città: al ver.14 si dice che “trovato un asinello, vi montò sopra..”; manca in Giovanni tutta la ricerca che i discepoli devono fare di questo animale, ma è Lui che lo trova e vi monta sopra. Inoltre, il ver.16 cita esplicitamente la sua morte in croce nei termini della gloria: “..quando Gesù fu glorificato”; croce, gloria e regalità sono strettamente connesse, e sarà proprio la croce a svelare in modo eloquente il mistero e la potenza della sua gloria e della sua regalità!
Nel confronto con i testi paralleli di Matteo, Marco e Luca la folla che lo accoglie pare molto più grande. E’ “la grande folla che era venuta alla festa”, che in Lui troverà una festa infinitamente più vasta di quella fissata dalla tradizione, sì da provocare al ver.19, l’osservazione indignata ed ansiosa dei farisei: …Ecco: il mondo è andato dietro a lui!”.
Per Giovanni è infine di grande rilievo tutta la vicenda di Lazzaro, qui ricordata ai vers.17-18, assente negli altri Vangeli e così preziosa per introdurre, con la morte e risurrezione del suo amico, la Pasqua del nostro caro Gesù.
Per entrare nelle Parole che oggi il Signore ci regala è molto importante riascoltare il testo di Zaccaria 9,9-10 citato qui al ver.15. Del testo di Zaccaria mi piace ricordare che quando in italiano leggiamo l’attributo “vittorioso” possiamo notare che il testo ebraico propriamente dice “salvato”! Per un ebreo non c’è mai la vittoria. La sua vittoria è sempre la “salvezza” ricevuta da Dio. Così anche per il Re Messia!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
In Giovanni l’ingresso di gesù a gerusalemme è narrato come un avvenimento propizio e un tempo opportuno dove tutto appare andare bene. Il dibattito con i suoi oppositori e le insidie che gli venivano preparate, qui non ci sono. Là a Betania c’erano “i Giudei”, qui ci sono solo “le folle”, le persone. E le parole finali dei farisei: “Il mondo gli è andato dietro” attestano che anche quella realtà spesso negativa, seppure amata e cercata da Dio, “il mondo”, è ormai convocato al seguito di Gesù. Le persone vedono Gesù che viene e si organizzano in corteo: non è Gesù che manda i suoi discepoli a prendere un puledro d’asina e avvia così il corteo per entrare in Gerusalemme, ma sono queste persone che per loro libera iniziativa, non sollecitate nè obbligate, gli vanno incontro e lo acclamano. Le persone stesse preparano questo corteo con rami di palma e vanno incontro a Gesù, e tutto questo i discepoli non lo capiscono allora, ma dopo la Sua glorificazione capiranno che di Lui era stato scritto così e che così gli avevano fatto. Per un attimo le persone fanno secondo le Scritture, e Gesù si mostra re, venuto per la salvezza. Questo “incontro” tra Gesù e il corteo di folla che lo acclama festante, con rami di palma e le grida di “Hosanna” richiama almeno tre aspetti di cortei e incontri di cui leggiamo nel vangelo e nella Bibbia: il corteo che si muove incontro allo sposo che viene (Mt 25:1ss); il corteo che accompagna il condottiero vittorioso che entra in Gerusalemme (1Macc13) e la grande folla raccolta intorno all’Agnello in gloria per acclamarlo con “Hosanna” per la salvezza ormai pienamente ricevuta (Apoc 7). Le folle si raccolgono incontro a Gesù in parte perchè erano presenti alla risurrezione di Lazzaro e “hanno visto” il segno, e così ne rendono testimonianza anche ad altri, e in parte perchè “hanno ascoltato” le meraviglie dei segno compiuti da Gesù, hanno ascoltato -, forse – proprio la testimonianza di quegli altri che avevano visto. E’ il segno dell’incoraggiamento vicendevole nella fede per andare insieme incontro al Signore che viene per noi.