20 Voi invece, carissimi, costruite voi stessi sopra la vostra santissima fede, pregate nello Spirito Santo, 21 conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. 22 Siate misericordiosi verso quelli che sono indecisi 23 e salvateli strappandoli dal fuoco; di altri infine abbiate compassione con timore, stando lontani perfino dai vestiti, contaminati dal loro corpo.
24 A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e colmi di gioia, 25 all’unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e per sempre. Amen.
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In questi bei versetti finali l’autore ci dà importanti suggerimenti. “Costruite voi stessi”: il verbo greco contiene la parola “oikìa”, casa; edificare noi stessi come una casa, il cui fondamenta è – dice subito dopo – la nostra fede. In questa interiore abitazione “conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna”: è Dio stesso che ci conserva nel suo amore e ci fa oggetto della sua misericordia, in vista della “vita eterna”, quella che già ora possediamo e in cui viviamo. L’unica condizione è che anche noi abbiamo misericordia e compassione verso i fratelli. E qui c’è una indicazione preziosa: “verso quelli che sono indecisi”, verso i vacillanti, dice la TOB. Potremmo esserci anche noi, talvolta, tra questi indecisi o vacillanti che usufruiscono della cura e del sostegno affettuoso dei fratelli. – Bellissima la benedizione finale.
Quasi drammaticamente, ma anche con un supremo annuncio di speranza e di salvezza, la comunità cristiana di cui ci parla il Signore nella Lettera di Giuda, vive il contrasto tra l’antica prigionia del male e la novità assoluta della salvezza donata da Dio Padre in Gesù Cristo!
Un mondo di tutti peccatori viene giudicato e tolto di mezzo secondo le antiche profezie, identificate al ver.14 con l’antico profeta Enoc.
L’evento della salvezza universale accompagna tutta la vicenda umana in ogni tempo.
La salvezza è sempre la fine del dominio del male e il sorgere della vita nuova donata da Gesù, in adempimento della profezia che l’antico popolo della prima alleanza ha custodito nei secoli!
Non c’è infatti salvezza che non sia evento di conversione e di vita nuova!
Così io penso di dover interpretare la severità della Parola che il Signore oggi ci dona! (vers.14-19).
La nuova creazione e la nuova storia che in Gesù vengono annunciate e donate a tutta l’umanità sono l’evento di salvezza descritto dai doni di Dio nella Persona e nella Pasqua del nostro Signore Gesù: la santissima fede e la preghiera nello Spirito Santo (ver.20), l’amore di Dio e la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo per la vita eterna (ver.21), e dunque la nostra stessa misericordia verso tutti a partire dai più fragili (ver.22).
Per me è molto importante dirvi che quando incontro annunci di condanna, io li interpreto sempre in una chiave e in una prospettiva pasquale: dunque di morte e di risurrezione!
Per farvi un esempio: lo stesso sacramento della riconciliazione – la confessione! – mi sembra vada ricuperato e illuminato in una prospettiva pasquale: Il peccato esige un giudizio di morte! Ma la Pasqua del Signore esige la morte in noi del figlio di Adamo e la risurrezione in noi del Figlio di Dio!
Così terminiamo il cammino di questi giorni nella Lettera di Giuda.
Domani ci mettiamo all’ascolto della Seconda Lettera ai Tessalonicesi! Poi entreremo nella celebrazione delle feste natalizie. A quel punto la nostra “Lectio continua” entra in sosta, per riprendere dopo le feste con la lettura di Isaia!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.