Giovedì Santo “Cena del Signore”

Le letture secondo il lezionario festivo ufficiale sono:
Es 12,1-14; Salmo 115; 1Cor 11,20-32; Gv 13,1-15

Giovedì Santo alla Dozza – 06.04.2023

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Di seguito i testi liturgici della messa del Giovedì Santo in “Coena Domini”

CANTO DI CONVOCAZIONE E DI INIZIO PER LA DOZZA: VEDI DOPO LE LETTURE

Esodo 12,1-14

1 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: 2 «Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. 3 Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. 4 Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. 5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre 6 e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. 7 Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. 8 In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. 9 Non lo mangerete crudo, né bollito nell’acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. 10 Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete nel fuoco. 11 Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! 12 In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! 13 Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. 14 Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Salmo (115)

IL CALICE DELLA SALVEZZA ALZERO’
E INVOCHERO’ IL NOME DEL SIGNOR (2v)
1) Cosa renderò al Signore
Per quanto egli mi ha dato
Alzerò il calice della salvezza
E invocherò il nome del Signor

2) E’ preziosa agli occhi del Signore
La morte dei suoi fedeli
Son tuo servo, figlio della tua ancella
Hai spezzato le mie catene

3) A te sacrifici di lode offrirò
E invocherò il nome del Signor
Io adempirò i miei voti al Signore
Davanti a tutto il suo popolo

1 Corinzi 11,20-32

Fratelli, 20 quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. 21 Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. 22 Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo! 23 Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26 Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. 27 Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28 Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice; 29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. 30 È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. 31 Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; 32 quando poi siamo giudicati dal Signore, siamo da lui ammoniti per non essere condannati insieme con il mondo.

Giovanni 13, 1-15

1 Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2 Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4 si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5 Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 6 Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7 Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8 Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9 Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10 Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11 Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
12 Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? 13 Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15 Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi»

N.B. Per i canti della liturgia di Sammartini, fare riferimento alle indicazioni diffuse tramite Whatsapp.

CANTI PER LA LITURGIA DELLA DOZZA

(L’audio dei canti utilizzati nella liturgia è reperibile al seguente indirizzo https://www.youtube.com/user/InsiemeCantiamo)

CONVOCAZIONE
126 VENITE AL BANCHETTO (Mt 11)

1 Venite al banchetto così dice il Signore
rit. Sii benedetto Signore
la cena è pronta ormai
Rit. ai bimbi tu l’hai rivelato

2 ti benedico Dio del cielo e della terra rit.
è questo il tuo mistero Rit.

3 a intelligenti e saggi tu l’hai nascosto Dio rit.
così ti è piaciuto Rit.

4 mi è stato dato tutto dal Padre mio del cielo
il Padre svela il Figlio

5 venite a me voi tutti oppressi e affaticati
ristoro vi darò

6 sopra di voi prendete il giogo del Signore
è dolce il giogo suo

7 da me imparerete così dice il Signor
io son di cuore mite

8 beati i vostri occhi che vedono il Signore
beati i vostri occhi

9 beati i vostri orecchi che ascoltan la sua voce
beati voi beati

10 beati sono i poveri i poveri in spirito
di essi è il regno

11 beati son gli afflitti saranno consolati
saranno consolati

12 beati sono i miti eredi della terra
eredi della terra

13 beato chi ha fame e sete di giustizia
saranno dissetati

14 beati son coloro che han misericordia
pietà ritroveranno

15 beati sono i puri perché vedranno Dio
perché vedranno Dio

16 beati son coloro che operano pace
di essi è il regno

17 beato è chi soffre a causa del Signore
chi soffre a causa mia

18 gioite ed esultate gioite ed esultate
è grande il premio in cielo

INIZIALE
244 E’ GIUNTA L’ORA (Gv 17)

1) È giunta l’ora Padre per me
ai miei amici ho detto che
questa è la vita conoscere te
e il Figlio tuo Cristo Gesù

2) erano tuoi li hai dati a me
ed ora sanno che torno a te
hanno creduto conservali tu
nel tuo amore nell’unità

3) tu mi hai mandato ai figli tuoi
la tua parola è verità
e il loro cuore sia pieno di gioia
la gioia vera viene da te

4) io sono in loro e tu in me
e sian perfetti nell’unità
e il mondo creda che tu mi hai mandato
li hai amati come ami me620+516

5) Guardando al cielo disse Gesù
E’ giunta l’ora Padre per me
Il Figlio tuo glorificherai
perché il Figlio dia gloria a Te

6) Padre hai dato al Figlio tuo
Su ogni carne autorità
Perché dia vita a quanti gli hai dato
La vita eterna egli donerà

7) Gloria in terra ho reso a Te
Quanto affidasti da fare a me
Io l’ho compiuto ed ora anche Tu
Mi darai gloria accanto a Te

8) Ho manifestato il nome tuo
a quelli che donasti a me
han custodito la tua parola
per loro prego perché son tuoi

9) Le tue parole hai dato a me
A loro Padre io le donai
Han conosciuto che vengon da te
Le hanno accolte nel loro cuor

10) Prego per loro e quanti ancor
Per mezzo loro credono in me
Sian tutti uno o Padre in noi
Come tu in me ed io in te

11) Dove io sono o Padre mio
Voglio che questi siano con me
Vedan la gloria che tu m’hai donato
Poiché da sempre hai amato me

12) O Padre giusto io conosco Te
E ho reso noto il nome tuo
Così l’amore con cui m’hai amato
Nel loro cuore dimorerà

LAVANDA DEI PIEDI
148 NON ERA ANCORA LA FESTA DI PASQUA (Gv 13)

RIT O quanto è bello e quanto è soave
l’abitare dei fratelli insieme (2v)

1 Non era ancora la festa di pasqua
Gesù sapendo che l’ora era giunta
di ritornare dal mondo al Padre
amò i suoi che eran nel mondo
fino alla fine li volle amare

2 quando il diavolo già aveva messo
in cuore a Giuda il suo tradimento
mentre cenavano Gesù sapeva
che il Padre tutto gli dava in mano
da lui uscito a lui ritornava

3 Gesù maestro si alzò dalla mensa
le sue vesti il Signore depose
l’asciugatoio si cinse alla vita
in un catino poi versò dell’acqua
e lavò i piedi ai suoi discepoli

4 lavava i piedi e poi li asciugava
venne da Pietro e questi gli disse
o mio Signore a me lavi i piedi
disse Gesù ora tu non capisci
quello che faccio ma poi capirai

5 Simone Pietro gli disse Signore
non laverai mai i piedi a me
disse Gesù se non ti laverò
non avrai parte insieme con me
non avrai parte insieme con me

6 Signore mio non solo i piedi
anche le mani e il capo tu lava
disse Gesù chi è stato mondato
soltanto i piedi si deve lavare
allora egli sarà tutto puro

7 voi mi chiamate maestro e Signore
e dite bene perché io lo sono
se dunque io Signore e maestro
i vostri piedi ho voluto lavare
lavate i piedi l’un l’altro anche voi

8 io vi ho dato infatti l’esempio
perché così pure voi facciate
un servo non è mai stato più grande
del suo padrone né mai un apostolo
fu mai più grande di chi lo ha mandato

9 sapendo questo sarete beati
in verità in verità io vi dico
quanti accolgono chi manderò
mi avranno accolto e chi accoglie me
accoglie il Padre che mi ha mandato

10 io lascio a voi un nuovo comando
che vi amiate gli uni gli altri
come vi ho amato così anche voi
sempre amatevi gli uni gli altri
questo comando io lascio a voi

11 io vi ho dato infatti l’esempio
lavate i piedi gli uni degli altri
da questo segno le genti sapranno
che voi siete i miei discepoli
se avrete amore gli uni per gli altri

OFFERTORIO
149 QUESTO È IL COMANDO (Gv 13)

Rit. Questo è il comando che ho lasciato a voi (dice il Signore)
che vi amiate come io ho amato voi (amatevi)
come io ho amato voi

1 Io il maestro il Signor
io ho lavato i piedi a voi
vi laverete i piedi gli uni gli altri anche voi
così farete anche voi (amatevi)

2 questo comando lascio a voi
questo il comandamento mio
sapran che siete miei discepoli dice il Signor
se vi amerete tra di voi (amatevi)

3 in questo sta l’amor di Dio
questo è l’amore suo per noi
mentre eravamo peccatori Cristo morì per noi
Cristo Signor morì per noi (amatevi)

4 non noi per primi amiamo Dio
non noi amiamo il Signor
ma è stato il Padre che per primo ci ha dato il Figlio suo
egli per primo ci amò (amatevi)

5 non son venuto a giudicar
non son venuto a condannar
Dio ha mandato il Figlio suo nel mondo per salvar
chiunque crederà in lui (amatevi)

6 colui che è primo tra di voi
servo di tutti si farà
sarà umiliato chi si esalta e chi si umilierà
sarà esaltato dal Signor (amatevi)

7 pongo un bambino in mezzo a voi
come un bambino è il regno mio
chi accoglierà questo bambino in lui accoglie me
e in me colui che mi mandò (amatevi)

8 è dei violenti il regno mio
vampe di fuoco è l’amor
forte come la morte l’amore fiamma del Signor
nulla può spegnere l’amor (amatevi)
612

COMUNIONE
245 GLORIA A TE GLORIA A TE (pange lingua)

Rit: Gloria a Te Gloria a Te
Gloria a Te o Signore mio
Gloria a Te o Signore Dio

1) Canta o lingua il mistero
Del glorioso corpo
E di quel sangue prezioso
Che delle genti il grande Re
frutto di un grembo generoso
Ha sparso per l’umanità

2) Egli per noi si è donato
Nato da grembo vergine
Visse nel mondo e per noi sparse
Della Parola il seme
Mirabilmente la sua vita
Così concluse in mezzo a noi

3) La notte dell’ultima cena
A mensa coi fratelli
Ha dato pieno compimento
A quanto è scritto su di lui
Egli con le sue proprie mani
Si è donato in cibo a noi

4) Lui la Parola fatta carne
Con la parola trasformò
Pane in carne, vino in sangue
Veder con gl’occhi tu non puoi
La sola fede dà conferma
Al cuor che ha semplicità

5) Ora prostrati adoriamo
Il grande sacramento
L’antica legge ha compimento
In questo nuovo rito
Venga la fede in aiuto
Ai nostri sensi poveri

6) Lode esultanza onore e gloria
Salvezza e potenza
Salga benedizione eterna
Al Padre ed al suo Figlio
Al Santo Spirito sia gloria
Sempre in eterno amen

FINALE
262 ETERNA E’ LA SUA MISERICORDIA (Sal 135)

Ad ogni frase si ripete:
perché eterna è la sua misericordia

1) Lodate il Signore perchè è buono

perché eterna è la sua misericordia

lodate il Dio degli dei

perché eterna è la sua misericordia

2) lodate il Signore dei signori
lui solo ha compiuto meraviglie

3) ha fatto i cieli con sapienza
ha posto la terra sulle acque

4) ha fatto i grandi luminari
il sole la luna e le stelle

5) percosse l’Egitto nei suoi figli
percosse i suoi primogeniti

6) ha fatto uscire Israele
con mano potente e braccio teso

7) divise in due parti il mar rosso
vi fece passare Israele

8) travolse nel mare il Faraone
travolse nel mare le sue schiere

9) guidò nel deserto il suo popolo
percosse ed uccise re potenti

10) ha dato ad Israele suo servo
in eredità la loro terra

11) di noi umiliati si ricorda
dai nostri nemici lui ci libera

12) ad ogni vivente dona il cibo
lodate il Dio del cielo

13) sia gloria al Padre ed al Figlio
al Santo Spirito sia gloria