35 Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». 36 Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37 Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38 Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
39 Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». 40 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». 41 Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».
Giovanni 9,35-41

Bellissima quest’immagine di Gesù che cerca e trova quello che è stato cacciato fuori! (ver.35).
E perentoria la domanda che gli rivolge: “Tu credi nel Figlio dell’uomo?” La contro-domanda dell’uomo lo rivela nella suo desiderio e nella sua fede (ver.36).
Ed ecco la risposta di Gesù, del tutto uguale a quella data alla Donna Samaritana in Gv.4,26! Gesù è quello che parla a noi! Oggi consideriamo con particolare affetto questa Parola che ci conferma nella preziosità del nostro incontro quotidiano con il Signore della Parola e con la Parola del Signore!
Notate la particolare forza dell’annuncio che Gesù rivolge a chi era stato cieco fino ad allora: “Lo hai visto: è colui che parla con te” (ver.37). E il nostro uomo entra nella pienezza della sua comunione con Gesù: “Si prostrò dinanzi a lui” (ver.38).
Consideriamo ancora la grande preziosità della conclusione del capitolo, che ci dona una definizione globale di quello che è avvenuto. Ed è affermazione preziosa circa il tema della misericordia divina!
I ciechi ci vedono e quelli che ci vedono diventano ciechi. Lo diventano coloro che pensano di poter dire “ci vediamo”, come fosse loro facoltà e loro potenza! Invece, il vederci è dono!
E quando alcuni farisei, forse con ironia, gli chiedono “Siamo ciechi anche noi?”, ecco la risposta di Gesù, apice del dono della misericordia: I ciechi non hanno alcun peccato. Il peccato è pensare di vederci per proprio merito o potenza!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.