12 Di nuovo Gesù parlò loro e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». 13 Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». 14 Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. 15 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. 16 E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. 17 E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. 18 Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me». 19 Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». 20 Gesù pronunciò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.
Giovanni 8,12-20

Abbiamo incontrato la parola “luce” già nel Prologo di Giovanni, per dire che in Lui, il Verbo, era la vita e la vita era la luce degli uomini (Gv 1,4) e che Egli era la luce vera, che illumina ogni uomo (Gv 1,9): in entrambi i casi si mette in evidenza l’universalità dell’azione di questa luce, che è per tutti gli uomini e, nel passo di oggi, per il mondo. Anche al cap. 3, vers. 19, si parla della luce, che è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato la tenebra più della luce. Oggi il tema della luce è inserito nell’immagine della vita come cammino: “chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. Si tratta di un tema caro alla Scrittura: gli insegnamenti del Signore sono spesso descritti come l’aiuto al cammino dell’uomo: “lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 118,105). Gesù, che è la Parola fatta carne, riassume tutte le parole antiche e diviene la luce per il cammino di ogni uomo.
Nella seconda parte del testo di oggi Gesù fa vedere che lui stesso ha bisogno di ricevere la luce: “non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato” (vers. 16). Così ci insegna a vivere da discepoli, da figli che non agiscono da soli, ma tutto ricevendo per dono dal Padre.
Questo è il tesoro , il segreto di Gesù, comunicato a tutti noi: “pronunciò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio”)
Dio vi benedica e voi benediteci. F e Gv