66 Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. 67 Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». 68 Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna 69 e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». 70 Gesù riprese: «Non sono forse io che ho scelto voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». 71 Parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: costui infatti stava per tradirlo, ed era uno dei Dodici.
Giovanni 6,66-71

Già ieri, ai vers.60-61, ascoltavamo di reazioni negative alle Parole del Signore. Oggi esplicitamente si dice che “molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con Lui” (ver.66).
Solo Giovanni tra gli Evangelisti ricorda così esplicitamente l’abbandono di molti. Penso che questo non voglia essere denuncia di un insuccesso, ma piuttosto la sottolineatura dell’opera di salvezza compiuta da Dio malgrado l’abbandono di persone a Lui legate, appunto i discepoli.
La domanda di Gesù ai Dodici al ver.67 – “Volete andarvene anche voi?” – sembra confermare questo, e anzi portare l’ipotesi di un abbandono all’interno del gruppo privilegiato dei Dodici.
La reazione di Pietro vuole coinvolgere tutto il gruppo: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna….” (vers.68-69). E’ un’affermazione chiara e netta, ed è il segno della potenza della Parola di Dio, che consente di rimanere fedeli anche, e forse soprattutto, nei tempi più ardui della prova!
Ed è di straordinario rilievo la ripresa del Signore, che porta l’evento dell’abbandono all’interno dei Dodici, e con una drammaticità altissima: “Non sono forse io che ho scelto voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!” (ver.70).
Chi mi conosce meglio sa come mi sia inevitabile custodire sempre in me una domanda difficile, delicata e drammatica, sulla persona di Giuda.
E qui ascoltiamo la conferma che pure Giuda è stato scelto dal Signore, il quale ha anche l’assoluta consapevolezza di quello che Giuda compirà! E oggi arriva addirittura a dargli un terribile appellativo: “un diavolo”! Eppure Egli lo ha scelto come ha scelto gli altri! E a me sembra di dover sottolineare che il misfatto di Giuda non è semplicemente l’orrore di un tradimento diabolico, ma è anche un grande inevitabile dramma che ha una sua ragione e una sua potenza indiscutibile nel compimento della Pasqua di Gesù, e quindi della salvezza di tutta l’umanità. Fino a che punto si potrà dire che tutto avverrà “malgrado” questo tradimento? A me sembra che incessantemente, e soprattutto nel Vangelo secondo Giovanni, la vicenda e il dramma di Giuda, sono oggetto profondo dell’attenzione del Signore. E forse anche della sua inquietudine?
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.