31 Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. 32 C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. 33 Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. 34 Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. 35 Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. 36 Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, 38 e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. 39 Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. 40 Ma voi non volete venire a me per avere vita.
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Preferisco iniziare il mio piccolo contributo al vostro e mio cammino di preghiera dicendo quella che mi sembra la necessaria e inevitabile conclusione al nostro ascolto di questa Parola: in realtà non ci sono testimonianze e segni che portino alla fede di Gesù! Infatti, come già ho scritto, solo la fede consente di coglierne la testimonianza e i segni!
La fede resta dunque sempre solo un dono. Una grazia! Al ver.31 Gesù dice di non essere il testimone di se stesso, come nessuno infatti può esserlo! L’ “Altro” da Lui che di Lui testimonia si pone al di là di ogni altra testimonianza. Così il ver.32.
Giovanni Battista certamente ha dato “testimonianza alla verità” (ver.33), anche se Gesù subito afferma: “Io non ricevo testimonianza da un uomo”. Tuttavia Giovanni è evento eminente nella storia della salvezza: “Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce”.
Gesù parla al ver.36 di una “testimonianza superiore a quella di Giovanni”: ”sono – Egli dice – le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato”. Ma come per la testimonianza di Giovanni, così anche per queste opere, e addirittura per la testimonianza diretta del Padre, i giudei non hanno creduto: “Voi non avete ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua Parola non rimane in voi” (ver.38).
Dunque, ogni testimonianza non porta risultato! Che cosa vuole dirci oggi il Signore? Vuole dirci che nulla conduce alla conoscenza e alla relazione con il Figlio di Dio. Ma al rovescio: Lui è la sorgente e la vita di tutto. Al Cristo non si arriva! Dal Cristo si parte! Dunque la fede in Lui non può che essere assoluto dono!
Mi sembra che il discorso di Gesù diventi quasi violento! O Lui si dona a noi, o tutto è vano! Ascoltiamo la battuta conclusiva di questo discorso: “e voi non volete venire a me per avere la vita”! (ver.40). Niente possiamo ottenere, meritare, capire, conquistare, rubare….
Oggi possiamo semplicemente accorgerci che il Signore è presente a noi per salvarci. Sono sicuro che su questa mia strampalata conclusione avrete molte ragioni contro. E sono contento se me le mandate.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.