7 Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». 8 All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. 9 Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. 10 Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». 11 Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande». 12 Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare».
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COMMENTO DI FRANCESCO E GIOVANNI
Riprendiamo il ver.7, dove i Giudei dichiarano a Pilato il motivo per cui hanno catturato Gesù: è la Legge che impone la condanna a morte di chi, come Gesù, “si è fatto Figlio di Dio”.
Allora cresce in Pilato quella misteriosa paura che già ci è stata comunicata nei versetti precedenti. (ver.8).
Dicevamo infatti del crescente dramma di Pilato che rispetto alla persona di Gesù, sente crescere in se stesso la percezione di trovarsi davanti ad un mistero ben più grande e profondo, che sempre più lo impaurisce!
Questo lo spinge e lo costringe a domandare: “Di dove sei tu?” (ver.9). Domanda più vasta e profonda che se gli avesse chiesto “chi sei tu?”!
Siccome Gesù non risponde, Pilato cerca di riaffermare la realtà del suo potere: “Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?” (ver.10).
Ma proprio per questo, e forse particolarmente per quell’accenno alla Croce, Gesù stesso gli rivela che questo potere viene dall’alto, e non da poteri mondani!
E proprio per questo, Gesù conclude, “chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande”! (ver.11). Si può pensare a Giuda. Ma forse il riferimento è ad un’inimicizia ancora più profonda!
Pilato stesso non ha alcun potere, e vano è il suo tentativo quando si dice che “cercava di metterlo in libertà”. Forse ci viene ricordato che quanto sta accadendo è volontà di Dio stesso! Volontà del Padre!
E obbedienza d’amore del Figlio!
Infine, però, vengono citati i più prossimi motivi della mondanità: “Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare” (ver.12).
Dio ti benedica. Ringraziamo tutti il nostro car Signore!
Giovanni e Francesco.
nel vangelo di Giovanni al versetto 19:7 troviamo quella che anche oggi è mancanza di conoscenza e fede. I farisei e i dottori della Legge, credendo di ben conoscere le scritture, non riconobbero in Gesù la deità che spettava al Figlio dell’Altissimo e lo condannarono a morte.
Questa mancanza di conoscenza anche oggi porta alcune chiese che si definiscono “cristiane” ma non lo sono, a offendere Gesù considerandolo il primo angelo creato ovvero alcuni pseudo protestanti che intendono che tutti siamo figli di Dio come Gesù.
La parola ci ha avvertito che sorgeranno falsi pastori e falsi dottori che introdurranno eresie di perdizione.
Gesù è il creatore, il logos. Gesù era con Dio e Gesù era Dio (Giovanni 1:1)