31 Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il – era infatti un giorno solenne quel –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35 Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36 Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
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Vi consiglio di farvi guidare da Galati 3,13 e dal suo riferimento al Deuteronomio, per cogliere il motivo di questa richiesta dei Giudei al ver.31; resta qui importante anche la sottolineatura che dice come Gesù abbia voluto assumere in Sé la condizione del “maledetto”!
Vengono spezzate le ossa dei due crocifissi insieme a Gesù (ver.32), mentre a Lui, che è già morto, “uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco – meglio dire “il costato” – e subito ne uscì sangue e acqua” (ver.34).
Qui l’Evangelista Giovanni vuole sottolineare al ver.35 la verità e l’importanza della sua testimonianza!
Dunque, anche morto, il Signore continua a governare e ad illuminare gli eventi, che tutti confermano e annunciano la gloria e la potenza della sua Pasqua!
I vers.36-37 vengono a rivelare il senso profondo dell’evento con una duplice citazione della Scrittura.
Il Salmo 33(34),21 rivela Gesù come Colui del quale la Parola di Dio dice: ‘Non gli sarà spezzato alcun osso’.
Il ver.37 ci porta al profeta Zaccaria che dice ‘Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto’ (Zaccaria 12,10). Anche morto, Gesù continua a illuminare la nostra fede!
Ed è sempre tutto così! Questa mattina, per puro caso, la Scrittura ci portava nella preghiera del Mattutino ad ascoltare Ezechiele 47, dove si dice che dell’acqua “scendeva sotto il lato destro del tempio”. Quest’acqua diventa poi un torrente e un fiume enorme, che purifica tutto quello che incontra.
Ebbene, l’interpretazione spirituale di questo testo, collega l’immagine con “il sangue e l’acqua” che escono dal costato del Signore, e portano salvezza a tutto e a tutti. Il sangue è il segno del sacrificio della Croce che noi celebriamo anche oggi, e l’acqua è il segno dello Spirito che ci è stato donato e che guida la vita dei figli di Dio.
Tutto rivela e conferma il mistero e l’evento del Signore Gesù!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Non gli sarà spezzato alcun osso”: allora Gesù è proprio l’agnello pasquale, l’agnello del libro dell’Esodo, consumato nella notte della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto. Il suo sangue, asperso sulle porte degli israeliti, li aveva salvati dalla morte; la sua carne era stata il cibo che li aveva nutriti per il viaggio imminente. – Dal costato escono sangue e acqua: e noi oggi possiamo affiancarci a tutti coloro che, secondo il profeta Zaccaria, colmati da “uno spirito di grazia e di consolazione”, si fermano a contemplare con fede Colui che è stato trafitto. Siamo insieme a Maria e alle donne, a Giovanni e agli altri testimoni del grande evento.