19 Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. 20 Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21 Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». 22 Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». 23 Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». 24 Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote. 25 Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26 Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 27 Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
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Commento DI FRANCESCO E GIOVANNI
Notiamo, ai vers.19-21, come Gesù affermi di aver compiuto l’annuncio del suo Vangelo: “al mondo, apertamente … nella sinagoga e nel tempio … nulla di nascosto” (ver.20)!
“Quelli che hanno udito … sanno che cosa ho detto” (ver.21). Ora sono loro da interrogare!
La violenza volgare del ver.22 e l’ammonizione del Signore al ver.23 ci ricordano e ci ammoniscono sull’inutile presenza di questi gesti stolti!
Al ver.24 viene sottolineato invece il reale potere dei progetti e dei percorsi di morte!
Ed è quindi l’ora in cui il doloroso “tradimento” di Pietro ci ricorda la terribile responsabilità di chi dovrebbe custodire e testimoniare la meraviglia dell’evento della salvezza.
Pensiamo e speriamo che Pietro abbia udito il canto del gallo!
Il Signore ti benedica e ti custodisca nel grande dono che anche oggi riceviamo dal suo Amore!
Giovanni e Francesco.