Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi. 5 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. 6 Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7 Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8 E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Riguardo al peccato, perché non credono in me; 10 riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11 riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.
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I discepoli hanno conosciuto la persona del Signore durante il cammino che hanno fatto con Lui. Egli dice al ver.4: “..perchè ero con voi”. Ora Egli li lascia e questo provoca in loro la tristezza del cuore (ver.6). Ma il grande segreto di questa partenza è così da Lui rivelato: “.. vado da Colui che mi ha mandato” (ver.5). Dunque, quello che sta per accadere e che li rattrista deve essere da loro accolto nella sua pienezza di verità e di bene. La sua Pasqua di morte e risurrezione darà inizio ad una presenza del Signore molto più intensa e potente in loro: la venuta del Paraclito, dello Spirito consolatore, che è lo stesso Gesù nel dono del suo Spirito. Lo Spirito Santo è il dono della presenza del Figlio nella sua comunione con il Padre.
Dunque Gesù non sta per abbandonarli, ma per donare a loro la pienezza della sua presenza. Questa presenza sarà la rivelazione piena del mistero di Dio, e della assoluta novità e della rivelazione piena del giudizio divino sul mondo e sulla via della salvezza che in Gesù Dio ha donato al mondo. Gesù renderà chiara la condizione del mondo e il suo bisogno di essere salvato. Infatti la Pasqua rivelerà pienamente tale condizione: riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio (ver.8).
Riguardo al peccato: la Croce e la gloria del Signore riveleranno la sostanza del peccato in cui è immerso il mondo: la sua separazione da Dio. Gesù è venuto a sanare questa frattura e in Lui il Creatore e la creatura amata si sono reincontrati e si sono uniti in una comunione di cui la comunione originaria nel giardino di Genesi 1-3 era profezia. Questo mi sembra un possibile significato dell’affermazione “non credono in me” del ver.9. La mancanza della fede è la sostanza e la rivelazione di questa separazione che ora viene eliminata.
Riguardo alla giustizia: la pienezza di comunione tra il Figlio e il Padre, la presenza del Figlio di Dio accanto al Padre è quella “giustizia” che finalmente si realizza. Non si potrà più pensare all’umanità se non nella sua comunione ritrovata, con Dio. Così il ver.10.
Riguardo al giudizio: è il giudizio radicale e definitivo nei confronti del mistero del Male. La morte non è più il trionfo del principio di questo mondo, perché la morte, in Gesù, è divenuta atto supremo di amore. E’ divenuta offerta della vita. Offerta d’amore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Dove vai? In Gv 14,5 ritroviamo la stessa domanda posta da Tommaso. “Signore non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?”. Il Signore ci indica un cammino, verso la verità piena. Una via che contrasta con coloro che si nutrono di menzogne, vedi Gv 8,44 “voi avete per padre il diavolo… e non stava saldo nella verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo…”. Il forte contrasto tra lo Spirito di Verità e di comunione con Dio, rispetto al clima incerto e fosco del “padre della menzogna”. Gesù ci svela una realtà piena, profonda. Tocca a noi la risposta nelle scelte quotidiane. Nel cammino di ogni giorno verso l’unica verità. Mi benedica. Luca Tnt