1 Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 2 Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4 Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto.
Giovanni 16,1-4a

Entriamo nel cap.16 di Giovanni dando, se possibile una rapida lettura a tutto il capitolo. Vedremo se e come potremo vedere confermato il pensiero che oggi ricevo da questa Parola, e cioè la volontà del Signore a che affrontiamo l’evento della sua Pasqua non lasciandoci vincere dalla tristezza della morte, ma cogliendola come l’inizio della vera vita nella sua pienezza!
Avverto qui un’obiezione inevitabile! E cioè: noi siamo portati a pensare che in realtà non stiamo vivendo la violenza che oggi annuncia la Parola che ascoltiamo: la cacciata dalla sinagoga, l’esposizione alla morte e addirittura una “religione rovesciata”: “chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio”!
Però mi domando: non è forse così il mio stato d’animo? Non avverto forse l’isolamento nel quale mi confina la Parola stessa di Dio? Forse che non avverto la violenza di una mondanità del tutto avversa e diversa da quello che sto ascoltando nella preghiera?
E dunque, non sono io esposto allo scandalizzarmi? Scrivo questo, perché mi pare di poter proporre una “lettura” di questo testo come la descrizione dello stato d’animo nel quale facilmente mi trovo, e cioè con l’impressione di dovere di fatto vivere un quotidiano completamente diverso e avverso rispetto alla Parola che ascolto e celebro nella mia povera preghiera.
Dico questo non per vittimismo, ma per la reale pochezza della mia fede e quindi la mia facile esposizione a pensieri, analisi e conseguenze che di fatto sono all’opposto del Vangelo!
E tutto questo avviene con la pretesa di opporre al mio modesto cammino nella fede l’affermazione che il contrario della fede, un “contrario” che uccide in me il credente in Gesù, è la verità, è addirittura il vero “culto reso a Dio”!
Certo, non deve sfuggirci che “storicamente” l’Evangelista Giovanni compone il suo Vangelo mentre infuria la reazione negativa contro la fede cristiana da parte del mondo giudaico e della sinagoga.
Ma anche noi, nella nostra debole fede, siamo esposti al rifiuto che le “religioni” del mondo nelle quali viviamo oppongono all’annuncio di Gesù! Ogni settimana qualcuno si preoccupa di mandarmi lettere anonime di rimprovero – talvolta con “citazioni” di parole dette da Vescovi! – accusandomi di essere partecipe della distruzione della fede cristiana con l’accoglienza di un mondo di altra e opposta religione che sta invadendo il nostro mondo cristiano.
Dico subito che non mi sento per niente vittima! Cito questo fatto solo per dire che anche la Parola che oggi ascoltiamo ci annuncia una realtà che è presente dentro di noi.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.