16 In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. 17 Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. 18 Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. 19 Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 20 In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
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Da oggi il “commento” esce senza firma, perché siamo in compagnia di fratelli e amici, che hanno in comune tra loro questa “passione evangelica” che è tanto più lieta quanto più viene da persone come noi, poveri peccatori che hanno trovato il Signore, perché sono stati cercati e trovati da Lui!
La maggioranza di noi non ritiene di essersi “convertita”, ma che sia stato soprattutto il Signore a “convertirsi” verso di noi, per perdonarci, per salvarci e per stare un po’ anche con noi!
Oggi sono commosso per come il Signore Gesù chiama e accoglie tutti.
E lo fa a partire da Sé che si presenta qualificandosi al ver.16, come “un servo che non è più grande del suo padrone” e come “un inviato” che non può essere più grande di chi lo ha mandato.
In questa meravigliosa e modestissima “autopresentazione” Gesù parla di Sé e di noi!
E vuole però ricordarsi e ricordarci anche di chi “mangia il mio pane e ha alzato contro di me il suo calcagno” (ver.18): si tratta del povero Giuda e di chi di noi, partendo da me, ben conosce la sua fragilità grande e la sua fede piccola!
Vedete come Gesù si ricorda proprio di tutti! E lo fa collocando gente come me in uno spazio prezioso della storia della salvezza, là “dove deve compiersi la Scrittura” (ver.18)!!
Vedete come noi peccatori siamo sempre nel ricordo affettuoso e compassionevole di Lui che ci vuole bene!
Chi può dubitare che Giuda non sia amato dal Signore, e non sia sempre nell’attenzione dei suoi pensieri e della sua carità?
Fino ad annunciare che quando accadrà l’evento della sua passione e della sua croce noi potremo ricevere il dono supremo per la nostra vita che Gesù esprime con le Parole: “… crediate che Io Sono”!!!
Oggi diamo spazio anche a Giuda nell’attenzione del nostro cuore e della nostra preghiera!
Il ver.20 ci prepara al passaggio decisivo della nostra vita: “Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me”!! Nostra mamma? Un poveretto? Quel prete noioso? Quella vecchia peccatrice forse pentita?
E infine, “Chi accoglie me, accoglie Colui che mi ha mandato”!! (ver.20).
Allora, come fratelli di Gesù, e quindi come figli, saremo tutti accolti dall’unico Padre!
Dio ti benedica e ci benedica!