18 Anche per questo la folla gli era andata incontro, perché aveva udito che egli aveva compiuto questo segno. 19 I farisei allora dissero tra loro: «Vedete che non ottenete nulla? Ecco: il mondo è andato dietro a lui!».
1 Commento
Giovanni Nicolini
il 25 Luglio 2013 alle 07:10
Mi sembra bene tenere presente oggi anche il ver.17, peraltro così forte nel ricordare il segno dato dal Signore, dove si sottolinea la sua “chiamata” rivolta a Lazzaro e quindi la risurrezione di questo. Forse non avevamo avuto l’impressione addirittura di una “folla” presente a Betania.
Certo è molto forte questa testimonianza collettiva e così vasta. E’ bene oggi riprendere un momento i vers.9-10 di questo capitolo, dove si coglie tutta l’importanza della “fonte” testimoniale: si vuole andare da Gesù, ma è desiderabile vedere anche Lazzaro! Questo ci consente di pensare che ognuno di noi è un testimone, non per quello che dice e fa, ma per quello che in ogni modo ha ricevuto. E’ un pensiero che ci da molta pace, e che ci suggerisce come la vita cristiana sia in se stessa il segno del gran bene che si è ricevuto. Questo, per una persona della mia mediocrità, è di grande rilievo. Anche l’essere semplicemente “contenti” della vita che abbiamo in regalo è una testimonianza di grande rilievo.
Circa l’osservazione dei farisei – “il mondo è andato dietro a lui” – vedo che quando qualche discepolo di Gesù mostra e comunica qualcosa del gran bene che ha ricevuto, suscita l’attenzione non solo dei “credenti”, ma proprio di tutti. E questo ci porta ad una considerazione circa questo “mondo”, che può sembrare talvolta molto lontano dalla luce evangelica, ma che in realtà l’attende e la desidera profondamente. Perché tutta l’umanità è figlia di Dio, anche se non lo sa e magari sembra che neppure lo voglia. Il Vangelo è così luminoso che può sembrare utopia. Ma quando arriva uno come “Lazzaro”, ma noi abbiamo conosciuto anche gli sposi di Cana, e la Samaritana, e il paralitico della piscina, e il cieco nato…. , il mondo se ne accorge molto di più di quello che penseremmo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Mi sembra bene tenere presente oggi anche il ver.17, peraltro così forte nel ricordare il segno dato dal Signore, dove si sottolinea la sua “chiamata” rivolta a Lazzaro e quindi la risurrezione di questo. Forse non avevamo avuto l’impressione addirittura di una “folla” presente a Betania.
Certo è molto forte questa testimonianza collettiva e così vasta. E’ bene oggi riprendere un momento i vers.9-10 di questo capitolo, dove si coglie tutta l’importanza della “fonte” testimoniale: si vuole andare da Gesù, ma è desiderabile vedere anche Lazzaro! Questo ci consente di pensare che ognuno di noi è un testimone, non per quello che dice e fa, ma per quello che in ogni modo ha ricevuto. E’ un pensiero che ci da molta pace, e che ci suggerisce come la vita cristiana sia in se stessa il segno del gran bene che si è ricevuto. Questo, per una persona della mia mediocrità, è di grande rilievo. Anche l’essere semplicemente “contenti” della vita che abbiamo in regalo è una testimonianza di grande rilievo.
Circa l’osservazione dei farisei – “il mondo è andato dietro a lui” – vedo che quando qualche discepolo di Gesù mostra e comunica qualcosa del gran bene che ha ricevuto, suscita l’attenzione non solo dei “credenti”, ma proprio di tutti. E questo ci porta ad una considerazione circa questo “mondo”, che può sembrare talvolta molto lontano dalla luce evangelica, ma che in realtà l’attende e la desidera profondamente. Perché tutta l’umanità è figlia di Dio, anche se non lo sa e magari sembra che neppure lo voglia. Il Vangelo è così luminoso che può sembrare utopia. Ma quando arriva uno come “Lazzaro”, ma noi abbiamo conosciuto anche gli sposi di Cana, e la Samaritana, e il paralitico della piscina, e il cieco nato…. , il mondo se ne accorge molto di più di quello che penseremmo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.