12 Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13 prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d’Israele!».
14 Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:
15 Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto su un puledro d’asina.
16 I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte. 17 Intanto la folla, che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli dava testimonianza. 18 Anche per questo la folla gli era andata incontro, perché aveva udito che egli aveva compiuto questo segno. 19 I farisei allora dissero tra loro: «Vedete che non ottenete nulla? Ecco: il mondo è andato dietro a lui!».
Seleziona Pagina
Oggi contempliamo il Signore circondato dalla folla! O meglio, circondato “dalle folle”: una è quella di coloro che sono venuti per la festa (vers.12-13); poi c’è il gruppo dei discepoli, citati al ver.16; e c’è la folla “che era stata con Lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro” (ver.17); infine, ecco “i farisei” (ver.19!
Ognuna di queste “folle” ha un’esperienza e una conoscenza diversa.
Il centro e il cuore dell’incontro è Gesù. Egli è nominato esplicitamente al ver.14, in modo scarno rispetto ai testi paralleli degli altri Vangeli che citano il testo di Zaccaria per spiegare questo gesto.
Qui si dice che i suoi discepoli adesso non comprendono questa cosa, ma “quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a Lui essi le avevano fatte” (ver.16).
Tutto questo suscita in me un pensiero! Di fatto ognuno di questi gruppi ha avuto un’esperienza della persona di Gesù! Ma tutti sono in certo senso inconsapevoli di tutta la realtà profonda della sua Persona e della sua Opera! Pensano di sapere cose che in realtà sono diverse e ben più profonde di come loro pensano!
Dunque, il mistero del Signore è molto più grande di ogni loro conoscenza-esperienza di Lui!
Mi sembra importante trarre la conclusione che nessuno mai “possiede” la verità, che è sempre più grande di noi!
E dunque deve essere considerato con umile prudenza il pensiero che prima bisogna sapere per poi trarre conclusioni e azioni!
Tutto questo suggerisce soprattutto una grande umiltà sia personale sia collettiva.
E anche il pensiero che ognuno può essere portatore di qualche frammento di realtà e verità.
Anche chi sbagliasse! E dunque è grande bene anche la paziente attenzione a tutti. E anche la prudenza estrema nei giudizi. E dunque anche la giornata che inizia è molto preziosa.
Io sono per strada da quattro settimane in un pellegrinaggio a piedi, con una quarantina di fratelli e sorelle, da Bologna a Roma, per l’anno giubilare della Misericordia. Mi sembra una bella immagine della vita come un incessante cammino verso il Signore.
Anche la Parola che oggi ci dice della venuta di Gesù a Gerusalemme per la sua Pasqua illumina e viene illuminata dal cammino di preghiera che ogni giorno percorriamo. Chi mai può dire di aver “capito” il Vangelo? Oggi lo ascolto, e mi viene incontro tutto “nuovo”. Antico, ma nuovo. Antico e nuovo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.