38 Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39 Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». 40 Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». 41 Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42 Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43 Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44 Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
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Come sempre, anche oggi ricevo in regalo con voi questa Parola, sentendomi del tutto inadeguato. Sono peraltro convinto che “va bene così”! Sono inadeguato perché sono un peccatore. E sono contento di essere sempre più piccolo e misero davanti a questa Parola, che è Gesù stesso, e che ogni volta opera in me il miracolo di Lazzaro.
Mi sembra di cogliere accenni e sottolineature nel nostro brano, che tendono a “spostare” la nostra attenzione dalla grande vicenda di Lazzaro alla persona di Gesù. Il breve scambio di parole tra Lui e Marta mi sembra già una conferma di questa ipotesi: alla sua richiesta a che sia tolta la pietra, lei reagisce sottolineando l’inevitabile degrado provocato dalla morte, ma Gesù supera l’obiezione ricordandole quello che era emerso nel loro dialogo: “Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?”(ver.40). L’attenzione dunque si sposta dal corpo di Lazzaro al dono che per questo evento Marta sta per ricevere: “vedrai la gloria di Dio”!
E subito dopo, la ragione e lo scopo privilegiato del miracolo non è tanto la risurrezione di Lazzaro, ma il dono della fede in Gesù: “.. perché credano che tu mi hai mandato”(ver.42). Quindi il cuore di tutto è ancora, come sempre, la comunione tra il Figlio e il Padre, e quindi la fede e la salvezza donate all’umanità. In quel grido – “Lazzaro, vieni fuori!” – si raccoglie e si illumina tutto il mistero di Dio. E’, si può dire, il grido con il quale Dio ha chiamato alla libertà e alla vita nuova i figli di Israele strappandoli dalla terra del male e della morte, ed è l’evento di liberazione e di salvezza che accompagna tutta la storia di Israele. Ed è la liberazione che il Signore del Vangelo vuole donare all’intera umanità: la Buona Notizia del Figlio di Dio che ci libera dalla morte e ci dona la sua vita!
Anche il ver.44 mi sembra esprimere la stessa realtà. Il morto esce con tutti i segni della morte. Dicendo “liberatelo e lasciatelo andare” Gesù lo restituisce alle sue sorelle nella luce della fede, e dunque in una “presenza” che non porta più i segni della morte, ma è presenza viva e amante. E’ la presenza bella e gioiosa, nella nostra vita, di S.Francesco e di Papa Giovanni, dei nostri cari che ci hanno preceduto nella vita di Dio e di tutti gli altri. Con Lazzaro e con tutti loro benediciamo il Signore supplicandolo di donarci in ogni istante la fede e custodendoci in essa.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Grazie,sempre per la bellezza e la forza delle tue parole che mi illuminano la Parola!