7 Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8 Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
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Nella prima parte del testo Gesù si presenta come il vero pastore delle pecore: il segno di riconoscimento è il suo entrare attraverso la porta. Per quanto ascoltato finora dal vangelo di Giovanni, la porta per la quale entra Gesù è la sua obbedienza al Padre.
Questo determina un rapporto profondissimo di comunione tra Gesù e le pecore: “le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori…” ed egli “cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono”.
Nella seconda parte Gesù invece si presenta come la porta stessa: siamo noi, le pecore, allora ad entrare, ad essere salvati, ad uscire e trovare pascolo, a ricevere da lui la vita, la vita in abbondanza.
Buona domenica della misericordia di Dio per tutti. Francesco e Giovanni