1 Il mio respiro è affannoso, i miei giorni si spengono; non c’è che la tomba per me! 2 Non sono con me i beffardi? Fra i loro insulti veglia il mio occhio. 3 Poni, ti prego, la mia cauzione presso di te; chi altri, se no, mi stringerebbe la mano? 4 Poiché hai tolto il senno alla loro mente, per questo non li farai trionfare. 5 Come chi invita a pranzo gli amici, mentre gli occhi dei suoi figli languiscono. 6 Mi ha fatto diventare la favola dei popoli, sono oggetto di scherno davanti a loro. 7 Si offusca per il dolore il mio occhio e le mie membra non sono che ombra. 8 Gli onesti ne rimangono stupiti e l’innocente si sdegna contro l’empio. 9 Ma il giusto si conferma nella sua condotta e chi ha le mani pure raddoppia gli sforzi. 10 Su, venite tutti di nuovo: io non troverò un saggio fra voi. 11 I miei giorni sono passati, svaniti i miei progetti, i desideri del mio cuore. 12 Essi cambiano la notte in giorno: “La luce – dicono – è più vicina delle tenebre”. 13 Se posso sperare qualche cosa, il regno dei morti è la mia casa, nelle tenebre distendo il mio giaciglio. 14 Al sepolcro io grido: “Padre mio sei tu!” e ai vermi: “Madre mia, sorella mia voi siete!”. 15 Dov’è, dunque, la mia speranza? Il mio bene chi lo vedrà? 16 Caleranno le porte del regno dei morti, e insieme nella polvere sprofonderemo?».

Omelia dialogata messa Dozza 18.02.2021 Gb 17

Incontro del 18.02.2021 su Meet – Gb 17,1-16