1 Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? 2 Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; 3 chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. 4 Gente infedele! Non sapete che l’amore per il mondo è nemico di Dio?
Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 5 O forse pensate che invano la Scrittura dichiari: «Fino alla gelosia ci ama lo Spirito, che egli ha fatto abitare in noi»? 6 Anzi, ci concede la grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia. 7 Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi. 8 Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Peccatori, purificate le vostre mani; uomini dall’animo indeciso, santificate i vostri cuori. 9 Riconoscete la vostra miseria, fate lutto e piangete; le vostre risa si cambino in lutto e la vostra allegria in tristezza. 10 Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.
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L’analisi e il giudizio di Giacomo sono radicali circa la causa e l’origine delle “guerre e liti che sono in mezzo a voi” (ver.1): “vengono dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra”!
E’ dunque un male interiore la vera causa di tali guerre! Magari esso si traveste, ma questa è la realtà! Desideri insoddisfatti, uccisioni e invidie che non raggiungono lo scopo, incapacità di chiedere e di chiedere cose buone ma schiavitù delle passioni: sono tutti peccati di adulterio, che infrangono il vincolo d’amore che Dio ha stabilito con noi!
L’amicizia per il mondo è tradimento dell’amicizia con Dio. Il ver.5 cita le Scritture in un testo di difficile identificazione e di grande bellezza: “Fino alla gelosia ci ama lo Spirito, che Egli ha fatto abitare in noi”. Lo Spirito che Dio ci ha donato è geloso e dunque non sopporta i nostri tradimenti!
Dio è nemico delle nostre superbie mondane ed è ricco di doni nei confronti degli umili che vivono di Lui: le nostre possessività e aggressività mondane sono radicalmente opposte a quell’umiltà che Dio riempie della sua grazia (ver.6).
E’ una grande esaltazione della povertà! Della beatitudine dei “poveri in spirito” ai quali in Matteo 5 il Signore dona il regno dei cieli!
Dunque, sottomettendoci a Dio metteremo in fuga il diavolo (ver.7).
Così noi e Dio ci avvicineremo l’uno all’altro, quando noi purificheremo le nostre mani e santificheremo i nostri cuori (ver.8).
Riconoscendo con tristezza la nostra miseria e umiliandoci davanti al Signore saremo da Lui sollevati e innalzati (vers.9-10).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Giacomo parla delle comunità del suo tempo e dei singoli credenti: il terribile quadro che traccia può essere riferito perfettamente alla nostra realtà sociale, politica, e al nostro stesso mondo personale. In tanta negatività troneggiano e si confermano altre straordinarie realtà: Dio ci ama in modo così appassionato da diventare geloso; Egli fa abitare in noi il suo Spirito! Così non ci interessa essere “amici del mondo”, dei suoi “valori”, del suo sistema di potenza e prepotenza… Amiamo la terra che Dio ci ha donato e le innumerevoli persone che collaborano tra loro per costruire una società più giusta, fraterna, che poi è il regno di Dio. – “Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi”: sappiamo che addirittura egli è il primo a muoversi, a venirci incontro.