1 Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio più severo: 2 tutti infatti pecchiamo in molte cose. Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 3 Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. 4 Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota. 5 Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! 6 Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna.
Giacomo 3,1-6

La lingua è il luogo e il simbolo di una grande potenza. Il contrasto tra la sua “piccolezza” e questa sua potenza è evidente e sorprendente!
Non è possibile nessuna ipotesi positiva sulla persona umana e sulle sue potenzialità senza la possibilità che la lingua e il linguaggio vengano asserviti e dominati.
Sono affascinanti le immagini che di questo ci offre il testo!
I vers.1-2 introducono l’argomento con un invito alla prudenza e all’umiltà: essere “maestri” è pericoloso e arduo! Infatti, proprio in quello che si dovrebbe insegnare ci incontreremo con “un giudizio più severo”!
L’inevitabile esperienza del peccato – “tutti infatti pecchiamo in molte cose” – ha nella lingua e nel linguaggio la sua prova suprema.
Quindi, “se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo”: pur confessando quanto io sia immerso in questo problema, devo dire che l’affermazione mi sembra fin troppo perentoria, perché conosco anche il silenzio con il quale si commette del male! Tuttavia sento il dovere morale di accettare oggi questo giudizio della Parola del Signore!
Il ver.3 ci offre l’immagine del “morso in bocca ai cavalli”: dunque abbiamo la possibilità di mettere un freno alla nostra lingua e al nostro parlare! Un freno che diventa capace di governare tutto il corpo!
Altra immagine di grande potenza e suggestione è quella del timone delle navi che “con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota”: ma la spiegazione drammatica dell’immagine è che il timone non siamo noi che dovremmo governare la nave, ma è la lingua, che è capace di dominarci: “è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose” (ver.5).
E di seguito un’altra immagine: “un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta”, per dire al ver.6: “Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male!”.
Un fuoco che “contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna”!
Un grande male che sembra quasi inevitabile. Ma qui il nostro testo si ferma!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.