In quei giorni, Giacobbe chiamò i figli e disse: “Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, ascoltate Israele, vostro padre! Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla cervice dei tuoi nemici; davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre. Un giovane leone è Giuda: dalla preda, figlio mio, sei tornato; si è sdraiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa; chi lo farà alzare? Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finchè verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli”
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Il nostro brano è tratto da alcuni versetti di Genesi 49, il penultimo capitolo del Libro della Genesi, che nelle bibbie viene intitolato solitamente come “Benedizioni e oracoli di Giacobbe”.
Possiamo sottolineare la ”scelta” del Lezionario, che privilegia i versetti nei quali si parla di Giuda, uno dei dodici figli di Giacobbe. Lo fa perché il Messia nascerà dalla stirpe di Giuda: una precisazione storica che ci dice come siamo dentro il mistero dell’ “elezione” divina. Tutti i dodici sono figli, ma uno è l’Eletto, il Cristo, parola che vuol dire “Unto”, cioè scelto ed eletto. Anche il termine “Messia” porta lo stesso significato e indica l’unicità di tale scelta divina.
Per questo dice: “Ti loderanno i tuoi fratelli”! E addirittura : “Davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre”! La ragione di questo è una vittoria: “La tua mano sarà sulla cervice dei tuoi nemici”. Accenniamo ad una “lettura” di queste parole alla luce del Signore Gesù! I “nemici” sono, nel profondo, il Nemico, e il Nemico è il Male e la Morte. Questa sarà la grande vittoria del Cristo.
Di questa vittoria oggi la Parola di Dio ci regala un’immagine preziosa nella versione greca del testo: paragonato ad un leone, ad un giovane leone, là dove la traduzione italiana dice che “si è sdraiato …. Chi lo farà alzare?”, per il verbo sdraiare propone un verbo che si accosta fortemente al significato di un “sonno di morte”, e per il verbo “alzare” introduce un verbo che dirà la risurrezione! Dunque, la profezia di Genesi contiene un riferimento profetico alla Pasqua di Gesù, come evento supremo della sua opera di salvezza: la sua morte e la sua risurrezione!
Il nostro brano si conclude con l’affermazione che la stirpe di Giuda custodirà “ lo scettro”, cioè il simbolo della regalità, tale predizione e tale profezia, “finchè verrà Colui al quale esso (cioè questo scettro regale!) appartiene e a cui (cioè a chi ne sarà il detentore) è dovuta l’obbedienza dei popoli”. Dunque una regalità che rimarrà nascosta nei tempi e nelle generazioni fino al suo sorgere e fiorire nella storia dell’umanità.
E’ quello che ci prepariamo a ricevere e a riconoscere nell’umile nascita del Figlio di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni