1Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, 2e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia: 3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, 4che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, 5al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Seleziona Pagina
E’ un “inizio” che è già annuncio di pienezza! Infatti già proclama l’evento della salvezza e la vita nuova che con questo inizia ed è già presente! Il Signore Gesù, infatti, “ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro” (ver.4).l’interesse di questo esordio della lettera è proprio questa proclamazione di un dono di Dio già ricevuto! E tale “notizia buona” (Evangelo!) è garantita da chi ora la ricorda”. Paolo! Paolo è l’Apostolo! Tale attribuzione qui è di decisiva importanza. Per questo egli precisa: è Apostolo “non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti” (ver.1). E’ dunque un’investitura divina! A conferma di questo vengono citati anche “tutti i fratelli che sono con me”! (ver.2). Tale è dunque la garanzia di verità che, come vedremo, Paolo vede compromessa! Dunque i Galati hanno già ricevuto il dono di Dio che, in Gesù e nella sua Pasqua di morte e risurrezione, che “ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio” (ver.4) li ha liberati e redenti! Questa, dunque, è la condizione preziosa nella quale i Galati vivono: è “la vita nuova”, nel Cristo e nella sua risurrezione!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni
Possiamo immaginare di trovarci anche noi nella comunità dei galati, nel cuore dell’attuale Turchia, attorno a una mensa, a leggere la lettera di Paolo, discutere e pregare. In poche parole c’è tutto il nostro Vangelo: Dio è Padre, “Padre nostro”, fonte di grazia e di pace. La sua opera più grande è stata quella di glorificare il Signore Gesù Cristo: lo ha risuscitato dai morti. Come si riassume tutto quello che Gesù ha fatto? Ha dato se stesso per i nostri peccati, o più semplicemente “per noi”, come scrive Paolo altrove. E’ vissuto “per”: in funzione di noi e della nostra liberazione. Da “questo mondo malvagio”, dalle sue ingiustizie, violenze – e ne vediamo tante nel nostro tempo -, ci ha trasferiti nella vita nuova, secondo la volontà di Dio, “al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen”.