11 Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. 12 Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13 E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 14 Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: “Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?
Post correlati
4 Commenti
Lascia un commento
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Le categorie
- Audio (918)
- Audio e Video (623)
- Dalla Chiesa e dal mondo (168)
- Giovanni scrive… (515)
- Giuseppe scrive… (2)
- Incontri e approfondimenti (442)
- La lectio quotidiana (4.521)
- Le nostre notizie (999)
- Letture domenicali e festività (804)
- Senza categoria (6)
- Video (149)
Telegram
Archivi
Gli ultimi articoli pubblicati
- Esodo 36,8-38
- Esodo 35,30-36,7
- Esodo 35,20-29
- Le Letture e i canti di domenica 26 marzo 2023 – V Domenica di Quaresima (Anno A)
- Annunciazione del Signore – 25 marzo 2023
- Omelia di d. Giuseppe Scimè – IV Domenica di Quaresima A – 19 marzo 2023
- Omelia di d. Andrea Bergamini – IV Domenica di Quaresima A – 19 marzo 2023
- Omelia di d. Francesco Scimè e d. Giovanni Nicolini – IV Domenica di Quaresima A – 19 marzo 2023
- Esodo 35,1-19
- Esodo 34,29-35
Il brano che oggi è offerto alla nostra preghiera mi sembra drammaticamente bello. La reazione di Paolo al comportamento di Pietro lo ricevo come interno alla carità fraterna, malgrado la delicatezza delle relazioni e delle ripercussioni che tale gesto poteva avere. Diversamente al clima di simulazione in cui si svolgono i fatti, Paolo si muove “a viso aperto” nei confronti di Pietro. Chi fa così si espone personalmente, e spezza l’atteggiamento di generale insincerità. Ci possiamo domandare, e forse ci daremmo un giudizio meno severo verso Pietro, se il problema non si acutizzi proprio perchè “prima”(ver.12) egli mangiava con i pagani. Se anche lui avesse dovuto fare un cammino di convincimento e di decisione, sarebbe stato più giustificabile. Vediamo quindi come tutto è molto delicato. Ed è molto bello che possiamo riconoscere la necessità che le grandi tesi teologiche siano portate dentro la tessitura più semplice della vita quotidiana. Merita attenzione anche il pericolo di quello che viene segnalato al ver.13, e cioè il fatto che un atteggiamento scorretto da parte di chi è costituito in una qualche responsabilità, come è il caso di Pietro, trascini altri nella stessa direzione. Con una scelta di termini rari ed efficaci Paolo dice dell’ipocrisia di Pietro come imitata da altri e infine da Barnaba: è una catena negativa che la denuncia dell’Apostolo interrompe. Sopra e al centro di tutto sta quella “verità del Vangelo” del ver.14, espressione che abbiamo già trovata al ver.5. E’ la verità che è il Vangelo stesso! Una verità che non si può isolare dalla concretezza della storia, verità non astratta, ma creatrice della storia nuova dell’umanità rinata in Gesù. L’argomento espresso in forma diretta sempre al ver.14 è molto importante, perchè ci ricorda quanto facilmente possano essere esposte e ferite da un atteggiamento non coerente con quanto si riconosce come verità delle parole evangeliche soprattutto le persone che si trovano in condizione di maggiore fragilità, come sono qui i pagani che entrano nella grande vicenda che l’ebraismo ha preparato e profetizzato, e che ora si compie anche per loro. Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Paolo rimprovera apertamente Pietro, quando vede che comincia a evitare i pagani e a tenersi in disparte, PER TIMORE DEI CIRCONCISI.,In quell’occasione Pietro, mostra di dimenticare quanto il Signore stesso gli aveva rivelato prima dell’incontro con Cornelio (Atti 10) e cioè che non deve più chiamare immondo ciò che Dio stesso ha purificato. E con il timore di Dio, aveva accolto questa parola e riconobbe che Dio non fa differenze di persone. Tale “dimenticanza” poi era in Pietro, capo degli apostoli, ancora più grave perchè trascinava a imitarlo anche altri fratelli, col rischio di favorire divisioni ed esclusioni nella Chiesa. “come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei giudei?” A prima vista sembra che questo rimprovero di Paolo non corrisponda a quanto Pietro – che soltanto aveva cominciato a evitare i gentili – fece quel giorno a d Antiochia. Ma forse dobbiamo intendere con quel separarsi dai fratelli non circoncisi Pietro in qualche modo esprimeva un giudizio negativo su di loro, e – data la sua autorità – insinuava per loro un obbligo non conforme al Vangelo. v. 14 Paolo vede che l’azione di Pietro non è conforme alla “verità del Vangelo”. Ieri leggevamo che c’era il pericolo che alcuni “falsi fratelli” escludessero dalla verità e dalla libertà del vangelo i fratelli provenienti dal paganesimo. La “verità del Vangelo” è una cosa sola con la unità tra i fedeli.,Anche se Paolo ha il vangelo per i non circoncisi, e Pietro quello per i circoncisi (come leggevamo ieri) non è possibile che si separino, perchè il Vangelo è uno solo, e non c’è “verità del Vangelo” nella divisione. Pensare che è possibile separarsi dai fratelli è andare contro la verità del vangelo.
Aggiungo una piccola sottolineatura ai bei commenti che ho letto sopra. Mi sembra molto rappresentativo di tanti nostri stati d’animo il sottrarsi e isolarsi di Pietro (v.12 “subtrahebat et segregabat se” dice il latino). Lo si può forse mettere vicino al suo triplice rinnegamento la notte dell’arresto del suo amato maestro?
La bella notizia di oggi è che il Vangelo smaschera la nostra solitudine paurosa e la nostra “simulazione” per rimetterci in mezzo ai nostri fratelli!
Il v. 13 descrive un comportamento, che anche a noi talvolta può capitare di adottare: “simulavano insieme”, “si associarono alla finzione”; dicevano una cosa, e ne praticavano un’altra. Avranno ricordato Pietro e gli altri le parole chiare e forti del Signore sugli ipocriti, i “teatranti” che vedeva attorno a Lui? – Qui è Paolo a reagire con passione e calore (come negli altri testi di questi giorni), per difendere “la verità del vangelo” sulla piena comunione tra pagani convertiti e giudei credenti: tutti coinvolti nella stessa novità di vita in Cristo.