Sono una vecchia mamma con quattro figli e nove nipoti. Tutti buoni e bravi, ma se bado alle regole della vita, non solo quelle religiose, nessuno è a posto. Se tutte le regole vanno in crisi, come si deve fare per trovare una strada insieme? Nelle sue risposte lei riesce a dare sempre fiducia, ma a me sembra che la vita stia diventando così pazza…
Cara Signora, riporto due righe della sua lunga bellissima lettera, dalla quale traggo l’impressione della sua struttura intellettuale e spirituale di grande livello. Provo solo ad accennare alla strada preziosa che negli anni il Signore mi ha sempre più aperto, malgrado la mediocrità e la banalità della mia vita. Il segreto della mia fiducia è il Vangelo! E non certo perché il Vangelo sia di “manica larga”. Su certi temi e problemi sono i suoi stessi discepoli ad obiettare che il suo parlare è troppo severo e che se le cose stanno così, è meglio rinunciare. Quello che del Vangelo mi affascina e mi convince è la sua capacità di entrare nella storia e nella personalità di ciascuno per proporre e condurre un cammino di conversione. Appunto, un cammino. Non solo e non tanto la rigidità di una norma, ma la promozione di un cammino per qualsiasi situazione. Il segreto di tutto questo mi pare nasca dall’essere l’etica evangelica un’etica dell’Amore. Il Signore comincia sempre da lì. Lui vuole bene alle persone così come sono e il suo amore per loro lo porta non ad enunciare un precetto ma, appunto, a proporre una strada. In questo modo ci si abitua pian piano a considerarsi sempre in mezzo a fratelli e a figli, e in ogni modo a persone care, come mi sembra sia la sua vita nella sua bella e turbolenta famiglia. E vedo che lei, per ognuno di loro – mi parla di almeno sette “casi”! – non vede solo e tanto l’errore e il male, ma con molta vivacità e vera “fantasia” spirituale, intuisce quale sarebbe la via migliore. Proprio così! Se continuiamo a voler bene, e molto, a quelli che il Signore e la vita ci affidano, si diventa alleati, si tiene per loro anche in mezzo a tanti problemi. Persino in mezzo a vicende dolorose. E insieme si continua a cercare e a tentare una via di luce e di pace. Non condanniamo nessuno. Ma non lasciamolo solo. La fiducia che misteriosamente il Signore ha di noi, e ce ne dà molte prove, ci porta ad avere serenamente fiducia anche nei nostri cari. È molto importante non chiudere mai la partita. Se uno si sente accolto, non scapperà. E in paradiso, speriamo, ci andremo insieme. Anche il vecchio Mosè, quando Dio gli propose di mollare nel deserto il suo insopportabile popolo, rispose che preferiva morire con loro. E Dio gli ha dato ragione. Buona Domenica.
Giovanni della Dozza.
Domenica 24 Giugno 2012