28 Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. 29 Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, 30 poiché siamo membra del suo corpo. 31 Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Seleziona Pagina
Mi sembra di grande interesse l’interpretazione proposta oggi dalla Parola del Signore che al ver.28 esordisce con quell’ “anche” che riprende l’affermazione del ver.25: “E voi mariti amate le vostre mogli come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”.
Dunque, “i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo:
chi ama la propria moglie, ama se stesso”! Il riferimento diretto alla corporeità mi sembra molto intenso e forte anche per l’interpretazione della stessa sessualità, dove il “possesso” può sembrare prevalente sul dono di sé e sul primato quindi della comunione!
Se il marito ama la propria moglie “come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”, il corpo del Cristo che ha dato se stesso per la Chiesa diventa l’interpretazione profonda della corporeità come ambito del dono di sé!
L’affermazione “chi ama la propria moglie ama se stesso” dona all’incontro nuziale il paradigma stesso della Carità: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. E la comunione nuziale diventa il segno e il paradigma del precetto
dell’Amore: “Chi ama la propria moglie, ama se stesso”!!
Il ver.29 accentua ed enfatizza tale affermazione con il passaggio dal termine “corpo” al termine “carne”, dove la “carne” interpreta nel modo più diretto e più profondo la realtà della creatura umana! Nella carnalità del corpo sta dunque la sede e la fonte di un amore totale!
Mi piace qui ricordare come in Gesù “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Giovanni 1,14). Viene bandita ogni tentazione “spiritualistica”, e l’unione nuziale viene rivelata e donata come liturgia dell’amore divino!
E questo promuove l’evento dell’amore di Dio nell’amore umano! Consideriamo con emozione il ver.30: “poiché siamo membra del suo corpo”!! La nostra corporeità è assunta nella corporeità del Figlio di Dio!
Al ver.31 la citazione di Genesi 2,24 rende pienamente trasparente il testo di Genesi come grande luminosa profezia del Cristo che lascia la Casa del padre per unirsi all’umanità nel suo sacrificio d’amore! “E i due diventeranno una sola carne”!! E’ la suprema intimità nuziale tra il Signore Gesù e la nostra realtà umana!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.