1 Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, 2 con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, 3 avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4 Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5 un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6 Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Seleziona Pagina
Il cap.4 riprende l’affermazione di Ef.3,1 quasi alla lettera! Ed è interessante il rapporto tra due significati possibili: essere prigionieri “del Signore” ed essere prigionieri “a motivo del Signore”: le due condizioni si rimandano l’una all’altra e dicono la beatitudine dell’appartenenza al Signore e a tutte le sue conseguenze.
Il comportamento “degno della chiamata ricevuta” è in modo eminente la carità! E mi sembra importantissimo come Paolo delinei e descriva tale amore comunitario! Lo fa nel nostro brano a partire, al ver.2, con il primato dell’umiltà come elemento fondamentale dell’amore! Ed è anche interessante l’osservazione che questa “umiltà” è invece disprezzata nell’orizzonte della cultura pagana che la vede come atteggiamento di minorità servile, opposto ai diritti della ragione!
Tale atteggiamento è invece qui fortemente esaltato come degno “della chiamata che avete ricevuto”! Possiamo forse dire che ci troviamo qui nell’etica non individualistica, ma comunitaria, e che questo è dovuto al dono ricevuto: non conquista, ma grazia, che quindi esige la conseguenza di una rigorosa comunione incessantemente ricercata! “…avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”! (ver.3).
Ed è meraviglioso che il riferimento essenziale di questa etica dell’amore sia la comunione che caratterizza in modo assoluto il mistero di Dio stesso: “..un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati…un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo…un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti”!! (vers.4-6). Solo volendoci bene possiamo avvicinarci al mistero dell’Amore di Dio! Mistero che non è “solitudine”, ma “comunione”!!
Di ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Soprattutto i versetti 4-6 danno una grande emozione. Sono la rivelazione di una totale unità e comunione, mentre noi viviamo – sia a livello personale sia in quello della società degli uomini e degli Stati – drammatiche e dolorose divisioni: “Un solo corpo e un solo spirito, … un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”. E in particolare quello che segue: “Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti”. Nota la TOB che siamo qui di fronte – probabilmente – a una antica confessione di fede battesimale, una acclamazione liturgica usata dai primi nostri fratelli credenti e che ora possiamo fare nostra. Rimane lo splendido mistero di questo Padre che è presente in tutti e opera in tutti fondendo la sua azione con le nostre scelte e rispettando la nostra libertà.