6 Ora invece egli ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l’alleanza di cui è mediatore, perché è fondata su migliori promesse.
7 Se la prima alleanza infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un’altra. 8 Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice: Ecco: vengono giorni, dice il Signore, quando io concluderò un’alleanza nuova con la casa d’Israele e con la casa di Giuda. 9 Non sarà come l’alleanza che feci con i loro padri, nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto; poiché essi non rimasero fedeli alla mia alleanza, anch’io non ebbi più cura di loro, dice il Signore. 10 E questa è l’alleanza che io stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 11 Né alcuno avrà più da istruire il suo concittadino, né alcuno il proprio fratello, dicendo: «Conosci il Signore!». Tutti infatti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro. 12 Perché io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati. 13 Dicendo alleanza nuova, Dio ha dichiarato antica la prima: ma, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a scomparire.
Ebrei 8,6-13

Il nostro brano, particolarmente lungo perché raccoglie insieme il testo di sabato e quello di oggi, ha un suo protagonista che da giorni ci viene a trovare e che oggi, ai vers.1-2, viene descritto come “un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda, che il Signore, e non un uomo, ha costruito“.
Ormai lo riconosciamo! E’ Gesù, come ci conferma il ver.3, affermando che, come ogni sommo sacerdote, è necessario che “anche Gesù abbia qualcosa da offrire”.
Sulla terra Gesù “non sarebbe neppure sacerdote” perché la sua tribù di appartenenza non è tribù sacerdotale.
D’altronde i sacerdoti sulla terra offrono sacrifici che sono solamente “immagine e ombra delle realtà celesti” (ver.5).
Ora, invece, il sommo sacerdote Gesù “ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l’alleanza di cui è mediatore” (ver.6).
E’ “l’alleanza nuova” (ver.8) che Dio ha concluso con il suo popolo!
Il ver.10 dice il contenuto essenziale di tale alleanza nuova: “Porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”!!
I vers.11-12 sono l’ulteriore meravigliosa descrizione di questa nuova alleanza!
Proclamando “nuova” tale alleanza “Dio ha dichiarato antica la prima”! Dunque, l’alleanza antica invecchia ed è prossima a scomparire” (ver.13)!!
Dio che benedice te, benedica anche noi con te. Francesco e Giovanni.
Se la prima alleanza è invecchiata ed è scomparsa, come dice il v.13, noi ci troviamo a vivere immersi nella nuova. Se l’antico culto e il suo santuario erano solo un’ombra, una figura, noi ora viviamo e sperimentiamo la splendida realtà. Cosa caratterizza il nuovo di Dio? Una legge non più scritta su tavole di pietra, ma nell’intimo della nostra mente e del nostro cuore: in una interiorità che la nostra ragione e la nostra sensibilità non riescono a raggiungere, là Dio ha posto la sua tenda, il suo santuario. E’ lì per dire parole d’amore. Quel senso innato di appartenenza che ci fa sentire membri di una famiglia, di una stirpe o di una nazione, ci fa sentire ora famiglia e popolo di Dio. Tutti ora possiamo “conoscere” il Signore: possiamo far crescere questa relazione di intimità e di affetto, come in una relazione nuziale. I peccati non fanno più ombra, poiché sono perdonati ancor prima che lo chiediamo: Egli non se li ricorda più (v.12).