Con lunedì 29 Aprile la nostra lectio inizia la lettera agli Ebrei (V. la pagina dal nostro archivio con testi e presentazioni).
11Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, 2ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
3Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, 4divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
“Multifariam multisque modis”: il testo greco e quello latino danno inizio alla lettera con questi due avverbi che sono per noi una grande rivelazione: Dio si è rivolto e si rivolge a noi senza misura, con sovrabbondanza e generosità, in molteplici tempi e modi, occasioni e circostanze… Ha scelto però un modo regale di parlarci; dice infatti l’autore: “ha parlato a noi nel Figlio”! Ed è una meraviglia per noi pendere ogni giorno dalle labbra del Figlio, come Maria di Betania, ascoltare cioè le parole di Gesù, vedere i suoi comportamenti, le sue scelte di vita… In questo modo eccellente possiamo imparare qualcosa di Dio, anzi, possiamo capire in qualche modo come Egli è, poiché Dio è come Gesù. – Risplende anche, in questi versetti, “la parola della creazione”: mentre a piccoli passi i nostri scienziati scoprono qualche nuovo aspetto di questo incredibile, inimmaginabile universo, noi vi vediamo lo splendore del Figlio, la bellezza della gloria divina, e ci viene detto che basta la sua parola potente per sostenere questo mondo che ha creato (v.3).
Quello che leggerete qui sotto è un pensiero che da tempo mi accompagna con crescente insistenza. Mi ha sempre più coinvolto, e lo sento di estremo rilievo per l’incontro di ogni giorno con il testo biblico. Il pensiero è questo: dobbiamo fare molta strada nella conoscenza profonda della Bibbia ebraica – scusate la terminologia grossolana! – per cogliere tutta l’originalità e la fisionomia profonda del Nuovo Testamento, che nella nostra lettura quotidiana del testo mi sembra ancora troppo invasa e dominata dalla tradizione del pensiero occidentale, dai fondamenti della cultura classica e quindi dai molti, spesso inconsapevoli, tradimenti del testo biblico.
Provo a spiegarmi!
L’ “ebraicità” del testo biblico è molto più forte di quello che normalmente pensiamo! Bisogna liberare il nostro ascolto della Scrittura da troppe contaminazioni provocate dall’invasione indebita del nostro “razionalismo” occidentale!
Scusate la volgare banalità dei termini!
Forse i più giovani tra noi sono più liberi da certi condizionamenti. Noi vecchi siamo inevitabilmente invasi e condizionati dal pensiero classico!
Dico questo con pace e anche con una certa gioiosa speranza!
Senza ebraismo, non c’è cristianesimo!
Senza l’antica Alleanza, la Nuova è vanificata. Perdonate il mio linguaggio rozzo e violento!
Vi chiedo dunque di accogliere con attenta e appassionata gratitudine la “Lettera agli Ebrei” che oggi ci propone il suo cammino! Un cammino lungi e spesso un po’ troppo impegnativo! Ma ci daremo una mano!
Il ver.1 ci ricorda il dato fondamentale della nostra fede: “Dio molte volte e in diversi modi nei tempi antichi ha parlato ai padri per mezzo dei profeti e ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”!!
Questa è la base fondamentale e il principio assoluto di quella che noi chiamiamo la “nostra fede”!
Questo figlio è Gesù!
La Parola di Dio è ora la Parola di Gesù, “il Figlio di Dio, che è l’erede di tutte le cose; è mediante Lui, che Dio ha fatto anche il mondo”!
Gesù è “irradiazione” della gloria di Dio!
Dopo aver “compiuto la purificazione dei peccati, Gesù sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato” .
Questa frase troppo difficile per noi, consideriamola il “titolo” di quello che poi ci spiegherà!
Vi prego di aver pazienza perchè tutto poi si chiarirà.
Dio ti benedica. E tu prega per Francesco e per me. Che lui, buonissimo, non si stufi di me e mi mandi a quel paese. Tuo. Giovanni.