5 Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. 6 Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. 7 Allora ho detto: «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà». 8 Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, 9 soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. 10 Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
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Mi affascina e mi commuove questa Parola che il Figlio rivolge al Padre per annunciare e proclamare la volontà divina e l’obbedienza di Gesù!
Finisce il tempo della preparazione e della profezia e si compie l’evento qui lapidariamente proclamato: finisce l’antica liturgia del Tempio e si compie la profezia: “Un corpo mi hai preparato …. Allora ho detto: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà(ver.7)”: il Figlio di Dio viene tra noi come Figlio dell’Uomo, Gesù, il Cristo di Dio, obbedisce al Padre fino alla Croce.
Tale è la volontà del Padre per la salvezza dell’umanità.
Termina così la liturgia della prima alleanza: “Così Egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo”! (ver.9).
Piena è l’obbedienza del Figlio al Padre: “Ecco io vengo per fare la tua volontà”.
La Croce del Figlio è l’evento che inaugura e compie la salvezza di quell’umanità che, in Gesù, Dio pienamente condivide con noi! Con ciascuno di noi e con tutti noi!
Mi sembra che si attualizzi per noi la nostra comunione di fede che ci consente e ci chiede di fare nostra l’obbedienza di Gesù al Padre, al punto che l’obbedienza di Gesù è anche la nostra obbedienza e la pienezza della nostra comunione con il nostro Salvatore e Signore.
Anche noi, dunque partecipi della sua Pasqua.
Anche noi chiamati a far nostra la sua obbedienza al Padre.
Anche noi portati a dire: “Ecco, io vengo a fare la tua volontà!”.
La morte è vinta! Il fine e la fine della nostra vita è la nostra comunione con il Cristo che dona la vita.
La morte è diventata offerta e dono della vita!
Tale mi sembra il significato supremo della Parola al ver.10 sul nuovo volto e la nuova sostanza del fine della nostra obbedienza alla volontà del Padre: “Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre”!
Dio ti benedica! Sia benedetto il Signore.
Francesco e Giovanni.
Meraviglia vedere come gli autori del Nuovo Testamento (che allora non esisteva ancora) leggono e interpretano le Scritture. Qui l’autore mette direttamente sulla bocca di Gesù le parole del Salmo: “Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato”. Fa anche, l’autore, una piccola modifica: dove l’ebraico aveva “orecchie”, egli scrive “corpo”: a sottolineare la realtà umana, materiale del Cristo e a rafforzare quell’ “entrando nel mondo”. In un dialogo – oserei dire – commovente con Dio, Gesù gli dice che è pronto, che sa di non dover offrire olocausti e sacrifici, ma che intende compiere l’opera di amore e di salvezza: “Ecco io vengo per fare la tua volontà”. Dio, infatti, non è “assetato di sangue”, né ha bisogno di “sofferenze riparatrici”, bensì di figli che cooperano con lui per il bene di tutti e che tendono all’unità in Lui. L’azione di salvezza si è compiuta “per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre”