32 Richiamate alla memoria quei primi giorni: dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa, 33 ora esposti pubblicamente a insulti e persecuzioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34 Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di essere derubati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e duraturi.
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L’autore ci invita al “ricordo”: un ricordo ricco di emozione e di gioia. Abbiamo infatti “ricevuto la luce di Cristo”: nel battesimo e in tante altre fasi, occasioni e preziosi incontri della nostra vita. Per associazione di idee, sono andato a quei piccoli versetti riportati nella lettera agli Efesini:
“Svegliati, tu che dormi,
risorgi dai morti
e Cristo ti illuminerà”(5,14).
Questa luce si rinnova oggi per noi. Forse non siamo esenti da quella “lotta” che qui viene definita “grande e penosa”, anche se ci sono certamente risparmiati “insulti e persecuzioni”. E’ bello però che siamo esortati a “farci solidali” con coloro che subiscono questi ingiusti trattamenti: credo che lo facciamo, e anche questo ci collega, ci lega a Dio e ai fratelli.
Il dono ricevuto dal Signore, per quanto grave sia la colpa e la responsabilità da parte nostra, ormai sempre mostra come l’evento salvifico con il quale Gesù ci ha visitati sia sempre più potente di ogni nostro male!
Ed è chiaro che del male commesso dobbiamo essere drammaticamente coscienti!
Se erano gravi le colpe commesse nell’antica economia della legge, “di quanto peggiore castigo sarà giudicato colpevole chi avrà calpestato il Figlio di Dio” (ver.29)!!
Resta però evidente che il nostro peccato ha portato in tutta la creazione e in tutta la storia l’evento della Pasqua del Signore e quindi tutta la sua divina potenza!
Per questo, sappiamo quanto “è terribile cadere nelle mani del Dio vivente” (ver.31), ma noi stessi sperimentiamo quanto queste mani divine, nel sacrificio dell’amore, siano il principio della nuova creazione e della nuova storia!
Anche perché noi, non solamente da quel sacrificio d’amore siamo stati perdonati e salvati, ma anche ne siamo stati partecipi perché, “dopo aver ricevuto la luce di Cristo,” abbiamo “dovuto sopportare una lotta grande e penosa” che ci ha reso partecipi di quel suo sacrificio d’amore!
Il ver.34 ricorda quelle vicende dolorose e drammatiche nelle quali abbiamo sperimentato i dolori della passione di Cristo partecipando alle tribolazioni dei poveri.
Dio ti benedica e benedica noi! Francesco e Giovanni.