Caro don Giovanni, io la conosco fin dai tempi del suo breve passaggio nella nostra parrocchia di Corticella. Oggi le scrivo quasi con un senso di vergogna, e lo faccio solo perché proprio ieri una mia cara amica, anche lei mamma, mi ha parlato con angoscia del suo figlio quindicenne che mette insieme la passione calcistica con idee e segni assurdi di simpatia per la violenza di “destra”! Uso a fatica anche quest’ultima parola, perché non voglio offendere nessuno e rispettare le idee  di tutti. Ma questo mio figlio, anche lui quindicenne vive questa stupida follia, mi sembra, solo per un bisogno strano di essere “contro” altri, e per l’attrazione che ogni violenza esercita su di lui. Credo che lei mi abbia ben capito e volentieri ascolto il suo parere e un suo consiglio.

Mamma carissima, anch’io ho qualche rapporto con questo problema. Ne sono, lo confesso, quasi spaventato! Non per la cosa in sé, in quanto ho sempre incontrato nella crescita delle persone giovani questi strani e assurdi “strappi”. Nella famiglia dove sono nato e dove il Signore mi ha regalato di crescere, la mite sapienza di mio papà è stata di aiuto fondamentale per tutti noi cinque figli. Lui mi pare abbia sempre scelto e ci abbia proposto due strade di riflessione. La prima è stata quella della situazione del mondo in cui viviamo. Nella camera da letto di noi due primi figli maschi, una parete vuota era tutta occupata da una grandissima “pianta geografica” del mondo. E lui ci affascinava intrattenendoci anche a lungo per parlarci dei paesi del mondo: dal polo nord al polo sud, dall’America all’Asia all’Italia: che gente vi abitava, quale clima c’era, quale tipo di vita si faceva in quelle terre. Questo ci ha molto educato a comprendere e ad accogliere le grandi diversità culturali, sociali, economiche e le loro ragioni storiche e culturali in ogni ambito di esistenza. La seconda strada è stata quella della mamma! Ci parlava di lei per dirci la sua bontà e la sua bellezza! E di come lui le voleva bene! E di come l’aveva chiesta in moglie ancora molto giovane! E poi le tante occupazioni della mamma, e di come dovessimo imparare dal suo voler bene a tutti! Accanto a quelle due “strade”, c’erano forse anche tempi più “facili”. Dal punto di vista educativo, a me pare, per fare un esempio, che sia pieno di conseguenze non positive l’uso sfrenato dei piccoli apparecchi che ti portano in tutto il mondo! Capisco che potrebbero mostrare anche tanti vantaggi, ma a me è stato prezioso questo “dialogo amico” dove vedevo quanto la vita dei miei genitori fosse pieno di simpatia e di sentimenti positivi verso tutti. Mi permetto allora di dirle che la ricchezza interiore che colgo nelle sue parole, questo sia l’aiuto più prezioso che lei può dare a suo figlio. Gli dica quanto lei gli vuole bene! Gli faccia vedere quanto per lei ogni persona è preziosa! … E tante cose che mi sembra lei non abbia bisogno le siano suggerite! Con affetto. Buona Domenica a lei e a tutti i cari lettori del Carlino.

Giovanni di Sammartini e della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 7 Gennaio 2018 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.