12 Se avrete dato ascolto a queste norme e se le avrete osservate e messe in pratica, il Signore, tuo Dio, conserverà per te l’alleanza e la bontà che ha giurato ai tuoi padri. 13 Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri di darti. 14 Tu sarai benedetto più di tutti i popoli: non sarà sterile né il maschio né la femmina in mezzo a te e neppure in mezzo al tuo bestiame. 15 Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te alcuna di quelle funeste malattie d’Egitto, che ben conoscesti, ma le manderà a quanti ti odiano. 16 Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore, tuo Dio, sta per consegnarti. Il tuo occhio non ne abbia compassione e non servire i loro dèi, perché ciò è una trappola per te.
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Una “licenza” della versione italiana rivela la diversa – molto diversa! – concezione della fede ebraico-cristiana rispetto all’etica razionale! Ed è quel “se” – “Se avrete dato ascolto” – che non esiste nel testo originale. Perchè l’ascolto, la custodia e il “fare la Parola” non sono la condizione perchè ci vengano dati tutti i doni del Signore,ma perchè nel “dono” della Parola, tutti i beni elencati nei versetti successivi sono già compresi e presenti! Il testo, alla lettera, dice che in quanto ascolti la Parola, cioè nell’evento stesso di questo ascolto della Parola, stanno tutti i doni di Dio! E questo perchè l’ascolto, la custodia e la celebrazione della parola di Dio nella nostra umile vita portano con sè e in sè tutti i beni! Spero che possiate intendere quello che sto malamente balbettando. Noi siamo vittime di una specie di “maledizione etica” che tutto il pensiero classico si porta dietro. Tutto è sempre una gara, una competizione, che ovviamente prevede una vittoria e un premio finale. Ma la Parola di Dio non è una competizione etica! E’ un dono in cui vivere!
Allora si può sostare un poco sulla ricchezza di tale dono. La Parola di Dio è innanzi tutto la conoscenza e l’esperienza di quanto Dio ci ami. Il ver.13 sembra aprire un orizzonte, quello appunto dell’amore di Dio per l’umanità, orizzonte poco conosciuto dalle “religioni”, tendenzialmente concordi nel dire più o meno esplicitamente che un mondo fatto così Dio non lo può amare. L’incontro con la Parola è invece l’incontro stupefacente con l’Amore di Dio che ci benedice! E notate che nulla ci consente di pensare che ci benedice perchè ce lo meritiamo.
Ed ecco quindi una fecondità del dono della Parola che allontana il male e ci offre ogni bene. Così i vers.13-15.
Ritorna la faticosa “durezza” del ver.16 e la prospettiva dello sterminio. Spero che le considerazioni dei giorni scorsi ci abbiano un po’ aiutato a cogliere il senso profondo di tali affermazioni. Se non altro spero che possiamo essere consapevoli di quale quotidiano sterminio provochino ogni istante nel mondo gli idoli del denaro, del potere, della gelosia competitiva…
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.