2 Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie. 3 Pregate anche per noi, perché Dio ci apra la porta della Parola per annunciare il mistero di Cristo. Per questo mi trovo in prigione, 4 affinché possa farlo conoscere, parlandone come devo. 5 Comportatevi saggiamente con quelli di fuori, cogliendo ogni occasione. 6 Il vostro parlare sia sempre gentile, sensato, in modo da saper rispondere a ciascuno come si deve.
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L’annuncio del Vangelo è compito e desiderio comune di tutta la Chiesa, e tutti ne sono partecipi a partire dalla preghiera di ognuno. La preghiera perseverante e riconoscente di ognuno sostiene il compito di coloro che più direttamente devono farlo.
Al ver.3 Paolo chiede la preghiera di tutti affinchè “Dio ci apra la porta della Parola per annunciare il mistero di Cristo”!
L’annuncio evangelico, infatti, non è una professione, una competenza e una capacità, ma è prima di tutto opera di Dio stesso!
E’ dunque suggestiva l’immagine di questa porta! E’ il Signore ad aprirla! E’ opera sua! E’ suo dono!
Tale Parola ha il suo tema privilegiato: “il mistero di Cristo”!
Questo ci aiuta oggi a ricordare che tale centralità dell’annuncio e della fedeltà a Gesù è nella lettera ai Colossesi tema privilegiato, anche per liberare la fede dei discepoli da credenze, devozioni e dottrine non sostanziali o addirittura non vere.
Abbiamo visto come la fede cristiana si raccolga tutta nella Persona di Gesù, il Figlio di Dio, Figlio dell’uomo!
Mi affascina, anche se non mi è del tutto chiaro, il particolare rilevante del trovarsi l’Apostolo in prigione, presentato come un vantaggio per l’annuncio del mistero di Cristo: forse come segno della sua partecipazione alla passione del Signore? Forse come condizione preziosa per testimoniare l’amore di Dio e la sua mitezza fino alla Croce? Forse perché tale segno rende più eloquente la sua predicazione?
Egli dice infatti che vuole parlarne “come devo” (ver4)!
E comunica anche ai fratelli Colossesi la stessa attenzione e tensione al ver.6: “ …. in modo da saper rispondere a ciascuno !
Dunque, facciamoci conquistare dalla bellezza di questo annuncio del Vangelo celebrato come una grande liturgia. Un evento cui tutti partecipano!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Che “Dio ci apra la porta della Parola”: che bella espressione! E’ la preghiera che possiamo fare anche noi, quando cerchiamo di attingere ai pochi versetti che ci sono dati ogni giorno. Per cogliere così qualche frammento del “mistero di Cristo” e farcene, in qualche modo, portatori, annunciatori. – Quanto alla preghiera, anche in questi versetti si esorta a “rendere grazie”, alla lettera dice “in eucarestia”: in effetti, più che chiedere nella preghiera, dovremmo ringraziare, ricordando le parole belle di Gesù: Il vostro Padre celeste sa di cosa avete bisogno…