10 C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». 11 E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando 12 e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». 13 Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. 14 Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». 15 Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; 16 e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». 17 Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». 18 E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, 19 poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Messa dalla Dozza – Atti 9,10-19a
COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Il clima nel quale si svolgono queste nuove circostanze della vita della Chiesa ci attira molto per il carattere di familiarità e di semplicità. Ci piace vedere che il Signore dice qualche cosa ad Anania chiamandolo per nome ed egli risponde “Eccomi, Signore!”. Sogniamo sempre di più e vediamo con speranza crescente una vicenda ecclesiale nella quale proprio abbiamo l’impressione che il Signore viva con noi e noi con Lui ed Egli ci possa dare anche delle indicazioni semplici, così puntuali, come quando dice ad Anania “Su, va’ nella strada chiamata Dritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo: sta pregando e ha visto in visione un uomo di nome Anania”.
Il Signore si serve di Anania per muovere in modo assoluto e profondo la vita di Saulo, destinato ad una chiamata altissima, ad essere uno dei principi degli apostoli e quindi un massimo diffusore della buona notizia del vangelo, sia alla comunità ebraica, che deve passare alla fede nuova in Gesù, sia alle Genti, a quelle popolazioni che non hanno fatto la strada della speranza e dell’attesa come hanno fatto per secoli gli ebrei, ma hanno avuto riferimenti diversi di tipo religioso.
E’ bellissimo che le Scritture ci ricordino questo cammino delle Genti percorrendo il cammino e la storia travagliata dello stesso Paolo, le vie di inimicizia da lui percorse e la conversione, che è stata prima di tutto la conversione del Dio misericordioso verso di lui.
Il Signore di Saulo vuole servirsi perché sia voce del vangelo di Gesù a tutte le popolazioni che ancora non lo conoscono. L’ebreo Paolo, provenendo da quella millenaria tradizione della fede ebraica, così preziosa anche oggi per noi discepoli di Gesù, consente in questo modo anche a noi di entrare più profondamente in questo cammino di preparazione e nel compimento di esso nella persona di Gesù. Nella sua Pasqua tutto deve essere nuovo, ma tutto deve anche essere fedele a quella attesa e a quel lungo cammino di profezia.
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco