17 Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. 18 Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. 19 Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati 20 e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi colui che vi aveva destinato come Cristo, cioè Gesù. 21 Bisogna che il cielo lo accolga fino ai tempi della ricostituzione di tutte le cose, delle quali Dio ha parlato per bocca dei suoi santi profeti fin dall’antichità. 22 Mosè infatti disse: Il Signore vostro Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà. 23 E avverrà: chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo. 24 E tutti i profeti, a cominciare da Samuele e da quanti parlarono in seguito, annunciarono anch’essi questi giorni. 25 Voi siete i figli dei profeti e dell’alleanza che Dio stabilì con i vostri padri, quando disse ad Abramo: Nella tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra. 26 Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l’ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi si allontani dalle sue iniquità».
Liturgie di mercoledì 30-04-2020
Omelia dialogata alla Dozza (file mp3)
Messa trasmessa in diretta sul canale youtube delle Famiglie della Visitazione: https://youtu.be/imlVW-ymomk
Omelia dialogata a Sammartini: (file mp3)
Conversazione comune zoom di mercoledì 30 aprile 2020:
COMMENTO Famiglie della Visitazione:
L’apostolo vuole che noi accettiamo di relativizzare l’evento drammatico della Passione del Signore, atto di suprema violenza mondana da parte dei suoi avversari. Pietro sostiene che quell’errore, quel peccato, è stato frutto di una “ignoranza” (“Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi”, ver. 17), perché in realtà quello che è accaduto è l’evento decisivo per la salvezza che il Figlio di Dio è venuto a portare a tutta la creazione e a tutta la storia.
Il versetto 18 dice che dunque si deve pensare che sia stata una azione di Dio stesso: “Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti che cioè il suo Cristo doveva soffrire”. Questa sofferenza, che richiama l’evento della Passione e della Croce, ma che segna tutta l’esistenza di Gesù e tutto il cammino della sua breve vita fino alla croce, ha un significato che va ben oltre ogni forma di inimicizia nei confronti di Gesù: quello che è avvenuto è il compimento della volontà di Dio.
Viene precisato qui che tutto questo era stato preannunciato per bocca di tutti i profeti e noi conosciamo le profezie regalate da Dio a Israele, illuminate e svelate pienamente dalla Pasqua di Gesù.
Il versetto 19 afferma: “convertitevi dunque e cambiate vita perché siano cancellati i vostri peccati”; è interessante che qui si parli della cancellazione dei peccati e non ci sia ancora la morte del Cristo come il peccato drammatico, perché il vero protagonista dell’evento della Croce non sono i crocifissori né chi, partecipe del potere mondano e politico, ha disposto tutto per la morte del Signore, ma quello che è accaduto è la suprema obbedienza di Gesù al Padre per la salvezza di tutti.
L’ultima parte del discorso di Pietro è per questo l’offerta della conversione per il perdono dei peccati: quello che potrebbe essere visto come una condanna inappellabile diventa l’evento forte per la conversione di chi entra nella fede di Gesù, perché la sofferenza del Cristo ha un rilievo ben più importante di quello che potrebbe essere semplicemente la volontà di morte dei suoi avversari. Quel soffrire di Gesù è in realtà l’offerta della sua vita, l’apice e il termine supremo della sua obbedienza al Padre, il dono che Gesù fa di se stesso per la salvezza di tutta l’umanità.
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco