23 Fu verso quel tempo che scoppiò un grande tumulto riguardo a questa Via. 24 Un tale, di nome Demetrio, che era òrafo e fabbricava tempietti di Artèmide in argento, procurando in tal modo non poco guadagno agli artigiani, 25 li radunò insieme a quanti lavoravano a questo genere di oggetti e disse: «Uomini, voi sapete che da questa attività proviene il nostro benessere; 26 ora, potete osservare e sentire come questo Paolo abbia convinto e fuorviato molta gente, non solo di Èfeso, ma si può dire di tutta l’Asia, affermando che non sono dèi quelli fabbricati da mani d’uomo. 27 Non soltanto c’è il pericolo che la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande dea Artèmide non sia stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di colei che tutta l’Asia e il mondo intero venerano». 28 All’udire ciò, furono pieni di collera e si misero a gridare: «Grande è l’Artèmide degli Efesini!». 29 La città fu tutta in agitazione e si precipitarono in massa nel teatro, trascinando con sé i Macèdoni Gaio e Aristarco, compagni di viaggio di Paolo.
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COMMENTO Famiglie della Visitazione At 19,11-29 (giovedì 09 +venerdì 10):
Solo un Libro, come gli “Atti degli apostoli”, può regalarci contenuti ed eventi che negli altri testi del Nuovo Testamento sono rari e solo accennati. Oggi ci troviamo davanti a opere compiute da Paolo, veri e propri “miracoli”, che altrimenti non potremmo conoscere. Così le guarigioni e la vittoria sugli “spiriti cattivi” (ver. 11-12).
L’opera apostolica incontra opposizioni e il ver. 13 ci presenta le inaspettate figure di “esorcisti ambulanti giudei”. Non può non stupire una vicenda lontana dalle antiche Scritture della fede e della profezia dell’ebraismo. In particolare, si parla ai ver. 13-17 di una cacciata di spiriti cattivi da parte di una famiglia di sette figli di un sommo sacerdote giudeo, con risultati drammatici per tutti e sette. Tuttavia, il fatto fu ricevuto con timore e con ammirazione per “il nome del Signore Gesù”. Di conseguenza, molti “venivano a confessare in pubblico le loro pratiche di magia” e si facevano roghi giganteschi di libri di magia.
Il ver. 20 commenta tutto dicendo che “Così la parola del Signore cresceva con vigore e si rafforzava”.
Paolo, intanto, si mette in viaggio verso Gerusalemme, progettando anche la sua andata a Roma.
Intanto si manifesta ulteriormente l’opposizione pagana alla nuova dottrina (ver. 23). Un fabbricante di “tempietti di Artemide in argento” vede nella predicazione che Paolo ha fatto un pericolo economico per questa industria di oggetti religiosi. Si percepisce il pericolo anche per il santuario della dea Artemide e globalmente per tutta questa religiosità dell’Asia e del mondo intero.
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco